Fotografia dell’11 settembre
Sono saltati giù dai piani in fiamme —
uno, due, ancora qualcuno
sopra, sotto.
La fotografia li ha fissati vivi,
e ora li conserva
sopra la terra verso la terra.
Ognuno è ancora un tutto
con il proprio viso
e il sangue ben nascosto.
C’è abbastanza tempo
perché si scompiglino i capelli
e dalle tasche cadano
gli spiccioli, le chiavi.
Restano ancora nella sfera dell’aria,
nell’ambito di luoghi
che si sono appena aperti.
Solo due cose posso fare per loro —
descrivere quel volo
e non aggiungere l’ultima frase.
La terra dei ritorni
Quattro poesie in anteprima da "La terra dei ritorni" di Alessandro Anil, da poco uscito nella Collana Gialla di Samuele editore in collaborazione con pordenonelegge. I Non è necessario che mi ascolti. Non è importante. Le due rette paralleledi un binario si uniranno comunque, nell’infinito, e questo sanguelasciato dall’ultimo sole, sembra fermarsi nelle arterie, sospensionedi un battito che non avrà una terra su cui mettere radici, declinandoper l’ennesima volta quel legame tra fragilità e...
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