POESIA DEL GIORNO
Diario bizantino
Due mondi – e io vengo dall’altro. Dietro e dentrole strade inzuppatedietro e dentronebbia e lacerazioneoltre caos e ragioneporte minuscole e dure tende di cuoio,mondo celato al mondo, compenetrato nel mondo,inenarrabilmente ignoto al mondo,dal soffio divinoun attimo...
Ciao, Sublime
Tu, cosa della cosao Sublime.Al di là della finee senza fine.Senza principioal di qua del principio. Sublime – esser per essere.Sublime – divenire.Crisma dell’imminenza.Sublime – stella fissa del durare.Superfluità della coscienza. […] (da "O beatrice",...
La foglia
Io sono come quella foglia, guarda,sul nudo ramo, che un prodigio ancoratiene attaccata.Negami dunque. Non ne sia rattristatala bella età che a un'ansia ti colora,e per me a slanci infantili s'attarda.Dimmi tu addio, se a me dirlo non riesce.Morire è nulla; perderti è...
Per lei
Per lei voglio rime chiare,usuali: in -are.Rime magari vietate,ma aperte: ventilate.Rime coi suoni fini(di mare) dei suoi orecchini.O che abbiano, coralline,le tinte delle sue collanine. Rime che a distanza(Annina era cosí schietta)conservino l'eleganzapovera, ma...
C’erano Ike e Tony e Jacque e il sottoscritto…
C’erano Ike e Tony e Jacque e il sottoscrittoChe giravano per il centro di SchioTre giorni di licenza e ti senti un gran drittoSbronzi duri ma l’occhio aperto e fittoSi guardava com’erano fatte, loro e io.Solo com’eran fatte, santo Dio. Perché la faccia non interessa...
Dirti “natura”
Che grande fupoterti chiamare Natura –ultima, ultime letturein chiave di natura,su ciò che fu detto naturae di cui sparì il nomenatura che poté aver nome e nomiche fu folla di nomi in un sol nomeche non era nomeAl labbro vieni mia ultima, sfinita goccia dipossibilità...
Lavoro di donna
Ho dei bambini cui badarevestiti da rattopparepavimenti da lavarecibo da comprarepoi, il pollo da friggereil bambino da asciugareun reggimento da sfamareil giardino da curareho camicie da stirarei bimbetti da vestirela canna da tagliaree questa baracca da ripuliredare...
Elegia di Portland Road
Cosa proibita, scura la primavera. Per anni camminai lungo primavere più scure del mio sangue. Ora tornano sul Tamigi sul Tevere i bambini trafitti dai lunghi gigli le piccole madri nei loro covi d’acacia l’ora eterna sulle eterne metropoli che già si staccano,...
La Resistenza e la sua luce
Così giunsi ai giorni della Resistenzasenza saperne nulla se non lo stile:fu stile tutta luce, memorabile coscienzadi sole. Non poté mai sfiorire,neanche per un istante, neanche quandol’Europa tremò nella più morta vigilia.Fuggimmo con le masserizie su un carroda...
Non di questo presente ora bisogna…
Non di questo presente ora bisognavivere - ma in esso sì: non c'è modo,pare, d'averne un altro, non c'è chiodoche scacci questo chiodo. Nè a chi sognava meglio, che le più volte si infognaa figuararlo, e fa più groppi al nodose cerca di disfarlo (sta nel todoche si...
Semplicità
L’uomo solo – che è stato in prigione – ritorna in prigione.ogni volta che morde in un pezzo di pane.In prigione sognava le lepri che fuggonosul terriccio invernale. Nella nebbia d’invernol’uomo vive tra muri di strade, bevendoacqua fredda e morendo in un pezzo di...
Un cosmo qualunque
Abitano mondi intermedispazi di fisica purale cose senza prestigiogli oggetti senza designla cravatta per il mio compleannole Trabant dei paesi dell’est.Tèrbano, ma che vorrà dire?Forse meglio di altriesprimono una loro tensioneun’aura, si diceva una voltaverso quanto...
Le storiche
Di’ la parola storia: vedo tua madre, e la mia. La luce sobria, l’estate finita da un pezzo, un vento da est culla le foglie, la pioggia s’agita negli scoli. Hanno le mani piene di parole. Una di loro tiene il diario di tuo padre con l’appunto scritto il giorno della...