Sesto quaderno italiano di poesia contemporanea

da | Dic 28, 2015

La storia dei Quaderni di Franco Buffoni, con i loro oltre vent’anni di ricerca nella poesia italiana. Per ogni volume presentiamo una scelta di poesie. Il Sesto Quaderno esce nel 1998 per Marcos y Marcos con poesie di Elisa Biagini, Gabriel Del Sarto, Andrea Inglese, Fabrizio Lombardo, Flavio Santi, Giancarlo Sissa, Antonio Turolo.

Elisa Biagini, da Morgue

Nero di storie
formiche divorano il bianco:
ce ne vorrebbero meno, più spazio;
meno formiche
che passeggino calme
le antenne in corona sul foglio,
punte di lapis in movimento
scendano di resina sui tronchi.

*

Gabriel Del Sarto, da A 3 km., Gabriel

A 3 km., Gabriel

Radiosa, quest’ora,
…..e violenta di luce
dovresti (vorrei che tu…) vederla esplodere dall’albero
di Natale
ancora da disfare, e dallo striminzito presepe – piuttosto
la mia tristezza cresce, tristezza casalinga.
È quasi mezzanotte, anche a 3 chilometri da qui

e quest’ora no, quest’ora lo sai non è più
mite… le necessità, le cause di forza maggiore
hanno fatto andare a male il burro nel frigo, è scaduto
di qualità il mio poeta preferito e devo
stare attento al latte… le circostanze sono
fatte
così. Indecenti.

………………No, ti dico, è davvero questo lo scandalo
della vita: il sacrificio, la coatta fatica – eppure
tutto è come un soffio – se ti vuoi
salvare.
………………Considera la saliva
la bava del vecchio Giobbe, l’ostinato che già ci predisse,
e considera le sue grida verso Dio: consegnandoci
cosa se non la più grande speranza,
quest’impensabile diritto: disperare?
……………..L’angelo
Gabriel annunciando il Figlio dell’uomo, il bimbo (accorrete
o voi che ascoltate), l’arcangelo Gabriel splendente
di gloria andando
per strade piazze palazzi, Gabriel
ha portato il mio saluto a 3 chilometri da qui.

…………….Aspetterò il sabato
pomeriggio, comprerò delle bibite:

immagina: noi colle amarene Fabbri sul gelato allo yogurt
mentre ripristiniamo scene bibliche.

*

Andrea Inglese, da Prove d’inconsistenza

Il bello

Se per caso, in questo
catrame, a naso fiutando,
in questa pece calda,
che appiccica e non coagula,
raso tra i piedi un topazio,
come dire: il bello che spunta
imprevisto, il bello antico,
eterno che fa capolino:
una frase solida, lustra
di razionalista seicentesco
o il pugnale col manico d’osso
cesellato dove i cani
divorano il cinghiale
o i festoni anomali, l’intreccio
di fronde, conchiglie, satiri
di qualche grottesca di palazzo

se dunque salta fuori
ancora come nuovo il bello,
aperto da ambo i lati,
disteso di fronte
in misurata simmetria,
non lesinare martello,
tacco, nocche, cranio,
saliva. Schiaccia
il bubbone, pesta,
rintuzza a fondo,
nel fondo, la magra
chimera, il placebo.

*

Fabrizio Lombardo, da Carte del cielo

Hai una mappa mondo per me/ ed una carta
del cielo: un quadro infranto
di senso; tu/ muovi i tuoi fianchi in un
cerchio che è sogno e silenzio, perchè cambi
il nome alle cose e resti nel mio sguardo. Io
mi muovo in un crocevia senza
segnali, né nomi. Tra le parole che stanno sul confine.

*

Flavio Santi, da Spinzeris

Su le tô mae
a l’ere scrit
“Iò soi la gnot e ‘l so sparvâl”.
Ma sot, cuand tu l’as gjavade,
a l’ere ‘ne buse
gruese come un’ànime.

Sulla maglietta
c’era scritto
“Io sono la notte e il suo sparviere”.
Ma sotto, una volta levata,
c’era un buco
grosso quanto un’anima.

*

Giancarlo Sissa, da Prima della TAC (e altre poesie)

Via degli angeli
II

Soli pensarsi
costerebbe meno fatica
se nevicasse piano
in quel bicchier d’acqua
il miio pensiero – la tua bocca –
e sarà pure un vezzo
la stilografica però
la mano se ne fa leggera
ti dicevo parlandoti d’amore
oggi o ferse l’altra sera

*

Antonio Turolo, da Le parole contate

“Questo si spezza, ma non si piega”.
Così mia zia nel mostrare uno spillo
a me bambino, che la guardavo attento.

Più volte nella vita mi è ritornato in mente
quell’utile concetto.
…………………Sandro l’effeminato
trema come una foglia. Ma se lo prendono in giro
sa farsi rispettare. Il rocciatore Claudio
con tutta la sua palestra cova dentro di sé
propositi suicidi.

………………..Dritto come un macigno
il giovane cadetto piomba da una finestra
dell’accademia di Pisa in divisa e spadino.

“Curva pericolosa”: anche la segnaletica
condanna gli inflessibili
ad una morte certa.

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III Quaderno italiano di poesia contemporanea
IV Quaderno italiano di poesia contemporanea
V Quaderno italiano di poesia contemporanea

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).