POESIA DEL GIORNO
Sonetto dei sette cinesi
Una volta il poeta di Augsburg ebbe a direche alla parete della stanza aveva appesol’Uomo del Dubbio, una stampa cinese.L’immagine chiedeva: come agire? Ho una foto alla parete. Vent’anni fanel mio obiettivo guardarono sette operai cinesi.Guardano diffidenti o ironici...
L’inquietudine dell’uomo (III, 1052-1067)
D’altra parte gli uomini sentono di avere nel profondo del loro cuore un peso che li schiaccia, un peso estenuante, ma non riescono a capire il motivo di questo...
In risposta alla questione delle dimensioni
Non ruberai la terra disseccatané dissoderai l’argilla dei creatori; le vecchie ditadel paesaggio levano i non-morti al tuo servizio. Resisti al raccolto del tikanga che si spaccia come storia-tutta-tua. Accumulareè perdere la vita di nascosto. Non ti accuccerai sulla...
Amai
Amai trite parole che non uno osava. M’incantò la rima fiore amore, la più antica difficile del mondo. Amai la verità che giace al fondo, quasi un sogno obliato, che il dolore riscopre amica. Con paura il cuore le si accosta, che più non l’abbandona. Amo te che...
Contronarciso
in me vedo l’altro e altro e l’altro infine decine treni che vanno vagoni pieni di gente centinaia l’altro che è in me sei tu tu e tu così come io sono in te sono in lui in noi e solo quando siamo in noi siamo in pace anche fossimo soli (da "Distratti...
Poesia
Giorno e notte arrivano mano nella mano come un ragazzo e una ragazza fermi solo per mangiare dei frutti di bosco in un piattino dipinto con immagini di uccelli. Scalano l'alto monte coperto di ghiaccio, poi volano via. Ma tu e io non facciamo queste cose - Scaliamo...
La bufera
La bufera che sgronda sulle foglie dure della magnolia i lunghi tuoni marzolini e la grandine, (i suoni di cristallo nel tuo nido notturno ti sorprendono, dell'oro che s'è spento sui mogani, sul taglio dei libri rilegati, brucia ancora una grana di zucchero nel guscio...
A Pasolini (in risposta)
Sopravvivenza, la nostra terra? ma durano a lungo questi crepuscoli, come d'estate che mai, mai viene l'ora della lampada accesa, di quelle falene irragionevoli che vi sbattono contro, attratte e respinte dal chiarore che è vita (eppure vita era anche il giorno che...
Molte volte un poeta…
Molte volte un poeta si accusa e calunnia,esagera, per amore, il proprio disamore,esagera, per punirsi, la propria ingenuità,è puritano e tenero, duro e alessandrino.È anche troppo acuto nell’analisi dei segnidelle eredità, delle sopravvivenze:ha anche troppo pudore...
Rivolgersi agli ossari…
Rivolgersi agli ossari. Non occorre il biglietto. Rivolgersi ai cippi. Con il più disperato rispetto. Rivolgersi alle osterie. Dove elementi paradisiaci aspettano. Rivolgersi alle case. Dove l’infinitudine del desio (vedila ad ogni...
Gli imperatori…
Gli imperatori dei sanguigni regniguardali come varcano le nubicinte di lampi, sui notturni lumidell’orbe assorti in empi o rei disegni! Già fulminanti tra fetori e fumiirte scagliano schiere di congegni:vedi femori e cerebri e nei segniimpressi umani arsi rappresi...
Distici bosniaci
Popolo di chi vede ma non crede Popolo di pavida fede Proletari del mondo oh che allegria Unirsi pur che non a casa mia Partiam, partiamo e poi subito indietro Via da quei morti sul video di vetro Esci all'aperto e gòditi il bel sole A quelli il sangue per noi...
Vivo come…
Vivo come il cucù dell’orologio,non invidio gli uccelli dei boschi tuttavia.Mi danno carica e io faccio cucù.Però, lo sai che a un nemico soltantoun tale destino augurerei. (1911, traduzione di Manuela Giambardo)