POESIA DEL GIORNO

Ciao, Sublime

Tu, cosa della cosao Sublime.Al di là della finee senza fine.Senza principioal di qua del principio. Sublime – esser per essere.Sublime – divenire.Crisma dell’imminenza.Sublime – stella fissa del durare.Superfluità della coscienza. […] (da "O beatrice",...

leggi tutto

Lettera 1951

Natale altro non è che quest’immensosilenzio che dilaga per le strade,dove platani ciechiridono con la neve, altro non è che fondere a distanzale nostre solitudini,sopra i molli sargassistendere nella notte un ponte d’oro. Sono qui, col tuo dono che m’illuminadi dieci...

leggi tutto

Nostos

C'era un melo nell'orto - saranno stati quarant'anni fa - dietro, soltanto pascolo. I petali del croco sull'erba umida. Ero a quella finestra: fine aprile. I fiori di primavera nell'orto dei vicini. Quante volte, davvero, l'albero è fiorito per il mio compleanno,...

leggi tutto

L’assalto

Sempre così, quando una notte fatalela neve accumulata infine cadebianca nel nero bosco, e con un cantoche mai ripeterà lungo l’invernosibilato sul suolo ancora sgombro,guardando in alto e intorno io quasi inciampocome uno che sorpreso dalla finerinuncia al compito...

leggi tutto

Per B…

I piccoli aeroplani di carta che tufai, volano nel crepuscolo, si perdonocome farfalle notturne nell'ariache s'oscura, non torneranno più.Così i nostri giorni, ma un abissomeno dolce li accogliedi questa valle silente di fogliemorte e d'acque autunnalidove posano le...

leggi tutto

Nel caso dato

Scegli tra gli erroriche ti son dati,ma scegli bene.Forse è sbagliatofare la cosa giustanel momento sbagliato,o giustofare la cosa sbagliatanel momento giusto?Un passo falso  non si corregge.Il giusto errore,una volta sfuggito,non tornerà così presto. (da "Più...

leggi tutto

Inverno

È notte, inverno rovinoso. Un pocosollevi le tendine, e guardi. Vibranoi tuoi capelli selvaggi, la gioiati dilata improvvisa l’occhio nero;che quello che hai veduto – era un’immaginedella fine del mondo – ti confortal’intimo cuore, lo fa caldo e pago.Un uomo si...

leggi tutto

Presumibilmente…

Presumibilmente,sembro un poeta di elevata rappresentanzasebbene la mia insufficienza cardiacaha per virtù medica il libro del “cuore”.Abito appena sopra il livello del marementre la salute, la purezza, la ricchezzae gli sport invernalistazionano oltre i mille...

leggi tutto

Quello che è rimasto…

quello che è rimasto,quello che resiste,là sotto, tu lo vedi,airone, sotto le montagne di macerie,dentro i crateri delle bombe,sotto le colline d’immondizia,lí dove resiste, continua,rinasce la semplice vita,ultima, dimenticata, dileggiatarimossa, ridotta a...

leggi tutto

Che cos’è la solitudine…

Che cos’è la solitudine. Ho portato con me delle vecchie cose per guardare gli alberi:un inverno, le poche foglie sui rami, una panchina vuota. Ho freddo ma come se non fossi io. Ho portato un libro, mi dico di essermi pensato in un librocome un uomo con un libro,...

leggi tutto

Insieme ancora

Mi ricordo, ma cos'è ricordarsi? Rapido l'allargarsi del nulla nella clessidra. La memoria è questo pozzo. Attorno, l'estate, La gariga è deserta. Sono qui, Sollevo il coperchio di ferro arrugginito Dall'acqua di un altro secolo, di un altro cielo, Mi chino, si tu, Il...

leggi tutto

dai Cantos (IV)

... Urto, urto, frullo, tonfo, in molli zolleal di sotto di meli,Choros nynpharum, piede caprino, col pallido a turno;Crescente d’acque blu-soffuse, oro-verde alle secche,Canta in schiuma di mare un gallo nero; E al piede intorto, a intaglio del divano,testa leonina e...

leggi tutto