POESIA DEL GIORNO

In limine

Godi se il vento ch’entra nel pomariovi rimena l’ondata della vita:qui dove affonda un mortoviluppo di memorie,orto non era, ma reliquiario. Il frullo che tu senti non è un volo,ma il commuoversi dell’eterno grembo;vedi che si trasforma questo lembodi terra solitario...

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Essere testimoni di se stessi…

Esseri testimoni di se stessisempre in propria compagniamai lasciati soli in leggerezzadoversi ascoltare semprein ogni avvenimento fisico chimicomentale, è questa la grande proval’espiazione, è questo il male. (da "Il cielo", 1981)

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Non c’è più luce di Natale

Sono gli ultimi giorni dell’anno. Il benessereaccende, verso sera, in tutti gli uominiuna specie di follia: la smania inespressadi essere più felici di quanto siano … È sempre una speranza che dà pietà: ancheil piccolo borghese più cieco ha ragionedi averla, di...

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Ritornare qui

Ritornare qui è come risuscitaree sentirsi chiedere per quanto tempooh non molto l’inverno arriva prestoe siamo attrezzati tutt’al più per l’autunno. A questo sole che esalta i colori dei fiorie inebbria le farfalle in voli di sbiecoverso la profondità degli abissi...

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(TRE)  «È tornato il momento di uscire e osservare il cielo blu di questo pianeta. Senza sosta la pioggia lo bagna e lo allaga e il sole poi l’asciuga.        «Muovendomi così e così, sono in questa o in quest’altra posizione, conosco legami e...

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Il Natale del laico

Nel gelo del disamore…senza asinello né bue…Quanti, con le stesse suefragili membra, quantisuoi simili, in tremore,nascono ogni giorno in questaTerra guasta!… Solie indifesi, non bastaa salvarli il candoredel sorriso. La Bestiaè spietata. Spietatol’Erode ch’è in tutti...

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da “La notte”

Faust era giovane e bello, aveva i capelli ricciuti. Le bolognesi somigliavano allora a medaglie siracusane e il taglio dei loro occhi era tanto perfetto che amavano sembrare immobili a contrastare armoniosamente coi lunghi riccioli bruni. Era facile incontrarle la...

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Ho venti giorni…

Ho venti giorniper fare una rivoluzione: hoaltri venti giorni dopo la rivoluzioneper conoscermimio piccolo diario sentenziosoTana perle fresche mentile parole,un pugnochiuso le garantiscela mia più imbattibile ragione d’essere.Il nemico le strappa le vestila felicità...

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Terza lettera ad Antigone

Non ti mando la foto, ti descrivo.Sulla riva, distesi sotto il sole, vedi,i bei bagnanti, e i pueri, e il cadaverepoco discosto, soltanto dall’acqua lambito.Non fosse per i vestiti – per gli stracci –diremmo che è uno del gruppo, fra quelliridenti, uno vivo. È un...

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L’invetriata

La sera fumosa d’estateDall’alta invetriata mesce chiarori nell’ombraE mi lascia nel cuore un suggello ardente.Ma chi ha (sul terrazzo sul fiume si accende una lampada) chi haA la Madonnina del Ponte chi è chi è che ha acceso la lampada? – c’èNella stanza un odor di...

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Il confine

Mi sdraiomia moglie legge poesie di guerraci mancavano soltantoi carri armati sul letto. Le pallottolecrivellano i miei sogni.Guardo dai fori:vedo il biancore della strada innevata…se non cadesse nevepiù nitido sarebbe il confine tra lenzuolo e viale. Ora i carri...

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La ballata della lingua

Mia lingua - italianavariante colta milano-romaneselingua del mio bel paesecantata in amabili suonidi ricche clausolee di elette commozioni Mia lingua – innocentea capo chino mia colpa confessataa denti stretti assennatapolvere dei miei ginocchimia contrizionemie...

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