LUCIA CUPERTINO (1986, Italia). Antropologa culturale, poetessa e
traduttrice. Ama anche mettere le mani nella terra e sta cercando di
apprendere agricoltura naturale e strumenti della transizione culturale.
Scrive in italiano e spagnolo e suoi lavori sono apparsi in riviste italiane
e internazionali quali “Nuovi Argomenti”, “Fili d’aquilone”, “Irisnews”, “Versante
ripido”, “Sagarana”, “La otra”, “Círculo de poesía”, “Bitácora pública”, “Vallejo and
company”, “La Jornada”. Ha pubblicato: Mar di Tasman (Collana Isole, Bologna,
2014), Non ha tetto la mia casa, sua antologia poetica in versione bilingue
(italiano-spagnolo) per il Festival Internazionale di poesia del Costa Rica
(2016). Ha tradotto e curato 43 poeti per Ayotzinapa. Voci per il Messico e
i suoi desaparecidos (Arcoiris, 2016). Cofondatrice della rivista “La
macchina sognante”, con la quale prende parte a eventi culturali in Italia e
all’estero. Ha curato l’edizione italiana del documentario brasiliano Fiore
brillante e le cicatrici della pietra sugli indigeni Guarani-Kaiowà. Ha
svolto ricerche universitarie e antropologiche incentrate su mondo indigeno,
educazione e transizione sociale in vari paesi.