Tutto accade ovunque

da | Lug 14, 2016

E’ uscita in questi giorni una raccolta di monologhi e poemetti di Italo Testa, Tutto accade ovunque, per la collana “i domani” di Nino Aragno Editore. Ne pubblichiamo due estratti dalla seconda e dalla quarta sequenza.

***

(da: C.G.)

hai la scelta tra essere felice
……………………..o triste

e hai scelto
anche se non sai bene cosa:

…………..nel corridoio // allontana
……………………gli occhi nell’ombra

…………………………..// inquadra
…………………..nel corridoio // stringe
…………………………il griogioazzurro
……………………..l’immagine // rastrema

e la voce
………..poi gli occhi ancora
……………e la voce

je te laisse rêver
……….de charlotte gainsbourg

………..// allontana
finché il tempo scioglie
i moduli spaziali tornano
alle loro orbite
nell’ellissi:

………………….hai la scelta tra essere
……………………..felice o triste

………………….e hai scelto

l vettore di luce, a ventaglio
…………………..// apre

scorcia la scala in ferro
……..in bande d’acqua
………..// fugge

[…]

hai la scelta
……tra essere felice
…………..o triste
e hai scelto:

………………..// cammina
……………………….sulla strada
…………………l’adolescente sfrontata

………………..e hai scelto

tiene per mano una bambina
……..// cammina
anche se non sa bene dove
…….ha scelto

***

(da: Non ero io)

1. non ero io, non vedi, in quella folla, non erano le mie mani, a toccarsi, non erano le mani, soprattutto questo, dico ancora una volta, soprattutto questo, e non riuscivo a trattenerle, tutte quelle immagini, a destra e a sinistra, la pressione che monta, non ero io, torno a dirti, non l’avrei fatto, non mi sarei spinto dentro, non è così? non sono sempre stato questo, quello che conosci, con gli occhi chiusi, la testa un po’ piegata, non potevo proprio essere io, a trascinare i piedi, ad avanzare, perché questo conta, maledettamente, questo conta sempre, chi ha fatto cosa, chi si è girato e ha risposto, chi ha preso la pietra, l’ha rigirata tra le dita, anche quella volta, non potevo esserlo, con la ciocca insanguinata, la tempia destra sul selciato, non ero io, non potevo proprio esserlo, che cosa c’entravo, nel parcheggio vuoto, dietro il distributore, che ci stavo a fare, no, credimi, non ero io

6. ovunque, non vedi, come tutto, come tutto accada ovunque, non vedi, ad esempio, siamo qui, su questa strada, in questo angolo, puoi figurartelo, è semplice, siamo qui, e c’eravamo già stati, non ti puoi sbagliare, le coordinate, l’angolo di incidenza, siamo qui, proprio qui, di fronte a quel muro, la calce ancora fresca, e la distanza è la stessa, non varia mai, altrove, crediamo, di essere altrove, dopotutto, ma siamo sempre qui, non ci siamo mai mossi, di fronte alla cancellata, dietro la sbarra, qui e ovunque, oppure, non vedi, la ruvidità, l’attrito che ci frena, sono dei dettagli, devi farci attenzione, sembrano diversi, ci giureresti, sembrano diversi, ma non conta, ancora una volta, sembrava qui, proprio qui, qui e ovunque, non vedi, come tutto, come tutto sembra definito, netto, e poi niente, è proprio qui, è proprio qui che accade, è proprio qui, ancora, come tutto, ovunque

Immagine: Sean Snyder, Cloud Sediment (Gstaad), 2016.

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).