Strade

da | Feb 3, 2018

L’uomo che nella luce traversa
lieve oltrepassandoti, non cura
la primavera che l’investe:
ne è parte, come i fiori e come gli alberi.

Ma l’uomo che nel vicolo
ombroso urti per poco, se non vedi
come il suo misero corpo
trascina, sa cos’è la primavera.

Sa tanto di questa luce che, guarda:
per farla più risplendere s’attorba
dentro l’occhio, e pel Dio che gli bisbiglia
vicino ha una violenta parola.

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).