Sonetto dello schivarsi e dell’inchinarsi

da | Lug 30, 2016

Galatei, sparsi enunciati, dulcedini
di giusto a voi, fronde e ombre, egregio codice…
Codice di cui pregno o bosco godi
e abbondi e incombi, in nascite e putredini…

Lasciate ovunque scorrere le redini
intricando e sciogliendo glomi e nodi…
Svischiate ovunque forze e glorie, o modici
bollori d’ingredienti, indici, albedini…

Non più che in brezze ragna, o filigrana
dubbiamente filmata in echi e luci
sia il tuo schivarti, penna, e l’inchinarti…

Non sia peso nei rai che da te emanano
prescrivendo e secando; a te riduci
segno, te stesso, e le tue labili arti…

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).