Roches-Figures

da | Set 14, 2018

Pubblichiamo alcuni testi dalla prima sezione, Roches-Figures, della raccolta Chi sia lo accerteremo di Elisa Davoglio, da poco uscita per Aragno.

La previsione diventa
impossibile: siamo di fronte al fenomeno fortuito.
[Henri Poincaré, «Le hasard, Revue du mois», 1907]

Un’asta verticale getta un’ombra pari alla lunghezza degli oggetti da
misurare

Consente la misura da terra

Fino alla luce

Anche gli ignoti hanno un’ombra…. non si può cancellare

Dentro lo spazio…. la paura

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Con un bastone sulla terra porosa

Disegna una croce dentro un quadrato

I punti orientati alla luce

Per due punti passa una e una sola retta

La forma delle figure

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La superficie del cielo non genera ombra sufficiente a contenere la sua
forma

Finiti punti…. sono infiniti i punti da unire

Non sufficienti a coprire la fame

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Sulla terra…. dentro al riparo
(la terra si appoggia al cielo un gigante raccoglie la sfera)
Prevedere aridità e piogge all’aperto
(Il cielo ha occhi anche dentro la terra)…. la paura
Riparare il cibo…. consumare i numeri delle provviste
Nella caverna…. si fanno addizioni…. il pianto e la fame si fanno
frequenti
Al riparo il cielo…. consuma l’acqua…. la preghiera
Nella pietra a volte compare la forma…. il limite che non si può toccare
Il punto materiale dentro l’ombra
Dove finirà la luce

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Ed ecco una scala che stava in terra, la cui cima arrivava al cielo, ed ecco vi
salivano e vi scendevano. Ed ecco vi stava sopra

Dorme sulla nuda terra con una pietra per guanciale(1)

(1) Genesi, 28.12-19

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Le pierre e le roches-figures sono delle forme naturali utilizzate
per concettualizzare i primi slanci spirituali degli ominidi, le prime
interazioni tra spazio fisico e metafisico, la prima idealizzazione di ciò che
ci circonda, l’altro da sé.

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La distanza…. vuota e priva di sostanza

(tra due o più punti )

La misura di un lancio da terra.. previsione della forma.. la caduta

La traiettoria dei viaggiatori…. rimane curva

Infinita la direzione

Immagine: Jorinde Voigt, Konstellation 4 Horizonte I-II, 2012.

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).