Poesia visiva

da | Apr 13, 2018

L’opera di Ernesto de Melo e Castro si caratterizza per la costruzione di esperienze con diversi materiali e media, il suo lavoro è stato particolarmente importante nell’emergere della poesia sperimentale in Portogallo. È uno dei pionieri della Poesia Visiva (concreta) portoghese. Il libro Ideogramas di 1962 è un marco fondatore della Poesia Concreta e Sperimentale in Portogallo. Nel 2006 il Museo di Arte Contemporanea di Serralves ha presentato O Caminho do Leve una grande mostra retrospettiva della sua opera, dalla poesia concreta e sperimentale all’infopoesia, passando per la videopoesia, senza dimenticarsi della creazione di immagini frattali. Castro dichiara che per “lavorare il verso, lavorare la prosa, lavorare il segno non verbale sia con effetti grafici convenzionali o con mezzi tecnologici avanzati, è parte di un processo totale che io denomino poiesis, cioè, la produzione dell’artefatto, la produzione dell’oggetto, ma di un oggetto nuovo, evidentemente. Ed è giustamente in questa innovazione, o negli aspetti trasgressivi in relazione alle norme stabilite per la produzione di versi, di poesie in prosa o persino per le poesie visive, è nella trasgressione che, per me, si trova il punto cruciale della produzione”. Pubblichiamo quatro poesie nella traduzione di Francesca Cricelli.

e ad un tratto la lingua si libera dal peso che ebbe.
acqua scorre nell’acqua
il corpo libero
e s’aprono i sensi
nell’orgasmo della luce
vedere e non vedere
sentire e non sentire
toccare e non toccare
odorare e non odorare
sapore e non sapore
tutto è sapere
nello stesso modo il peso
del non peso
il dare del ricevere
come se ad un tratto
le mani il petto
i piedi le gambe
fossero sessi uniti
o i sesti sensi
sommati divisi 1
nel momento di venire.

post-scriptum

1.
scrivere è distruggere il tempo
o
ostruire lo spazio?
fare è costruire il tempo
o
allargare lo spazio?
guardare è ritmare il tempo
o
frammentare la distanza?
sentire è ingoiare il tempo
o
compattare lo spazio?
camminare è spostare i piedi
o
pluvirizzare gli occhi?
amare è liquefare il corpo
o
sublimare i sensi?
non amare è fratturare le ossa
o
cementare l’odio?
morire è finire i sensi
o
aprire il nulla?
tutto è nulla-tutto
o
sublimare i sensi?
non amare è fratturare le ossa
o
cementare l’odio?
morire è finire i sensi
o
aprire il nullla
tutto è nulla-tutto
o
nulla è nulla-nulla?

INUTILITÀ

È inutire provare a penetrare
la struttura molecolare del pensiero.
Il pensiero è immateriale
nonostante sia generato nelle cellule cerebrali.
È inutile provare a penetrare le cellule cerebrali
perché il pensiero è generato
da circuiti elettrici e reazioni chimiche già
conosciute
ma ignorabilmente rapportabili ai
pensieri.
Del cervello e del pensiero vivo solo conosciamo
immagini colorate
e le immagini sono ciò che è al posto di altre cose
che non conosciamo.
Per quanto riguarda il colore,
non esiste. È soltanto un gioco di luce
con i nostri occhi.
Sarà inutile provare a penetare in qualunque cosa?
O sono i pensieri tramonti fantastici della materia-desiderio?

POESIA VISIVA

tutte le poesie sono visive
perché sono fatte per essere lette
con gli occhi che vedono
da fuori le lettere e gli spazi
ma non vi è nulla di nuovo
in tutto ciò che è scritto
è solo l’alfabeto ripetuto
in ordine diverso
lettere parole forme
così vuote come le noci
ritagliate in curve e lobuli
del cervello vegetale: noci
sono gli occhi che vedono nelle lettere
e nelle loro combinazioni
fantastici riferimenti
voci soprattutto dell’assenza
che è l’immagine piena
che la scritta infiamma
fino al fuoco dei sensi
e che gli scritti reclamano
perché si chiamino come sono
illusioni chiuse perché
gli occhi aperti le vedano

Immagine: Tontura – E. M. de Melo e Castro.

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).