Per Vittorio Sereni (1913-1983). Da “Frontiera”

da | Lug 23, 2013

[Nel centenario della sua nascita, «Nuovi Argomenti» dedica due appuntamenti a Vittorio Sereni (Luino, 1913 – Milano, 1983). Il primo ripercorrerà l’opera poetica e la prosa di Sereni con una scelta antologica di testi che saranno pubblicati ogni martedì e ogni venerdì dal 23 luglio al 20 agosto.

Il secondo appuntamento inizierà negli ultimi mesi del 2013 e sarà una rubrica in cui i poeti nati negli anni Settanta e negli anni Ottanta raccontano il loro rapporto con l’opera di Sereni.

La rassegna antologica si apre con Inverno, Domenica sportiva Soldati a Urbino da Frontiera (1941).]

Inverno
. . . . . . . .
ma se ti volgi e guardi
nubi nel grigio
esprimono le fonti dietro te,
le montagne nel ghiaccio s’inazzurrano.
Opaca un’onda mormorò
chiamandoti: ma ferma – ora
nel ghiaccio s’increspò
poi che ti volgi
e guardi
la svelata bellezza dell’inverno.

Armoniosi aspetti sorgono
in fissità, nel gelo: ed hai
un gesto vago
come di fronte a chi ti sorridesse
di sotto un lago di calma,
mentre ulula il tuo battello lontano
laggiù, dove s’addensano le nebbie.

*

Domenica sportiva

Il verde è sommerso in neroazzurri.
Ma le zebre venute di Piemonte
sormontano riscorre a un hallalì
squillato dietro barriere di folla.
Ne fanno un reame bianconero.
La passione fiorisce fazzoletti
di colore sui petti delle donne.

Giro di meriggio canoro,
ti spezza un trillo estremo.
A porte chiuse sei silenzio d’echi
nella pioggia che tutto cancella.

*

Soldati a Urbino

Queste torri alte sulla memoria
nell’ora dolce dei bastioni
e la nebbia che appena
approssima l’autunno a queste terre,
a noi
due, girovaghi soldati. Dici:
purtroppo – e taci
un nome se una foglia chissà
di dove distolta ti sfiora,
poi parli d’una stella
che ancora un giorno
sulla tua strada forse spunterà.

Forse da oggi soltanto
avvertiremo l’impeto dell’ore
a mezzo il nostro secolo volgenti,
mentre al vento oscillano le lampade
bisbiglia un portico in ombra
e tu trasali al rombo
degli autocarri che mordono la montagna.

 

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).