Il sole arancione si posa sui fiori
di un piccolo giardino della mia patria. Qualcuno
abbrustolisce qualcosa al piano terra. E’ una sera
di sabato. Forse non ci saranno più guerre.
Così lungo i canali d’una città della Cina
dove con molta calma si chinano i salici, filano
carpe e all’odore di miele dei fiori d’ottobre
va fumo da teglie di corti e osterie,
sono tornato una sera nel popolo
quieto infinito nel polverio di scarlatto
e come ora qui, benevolo amico io straniero,
ho detto grande il mondo, invincibili gli uomini.
Immagine: Una volta per sempre (Foglio di via – Poesia e errore – Una volta per sempre – Questo muro) Poesie 1938-1973, Einaudi, Torino 1978.
Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).