Il fiore selvatico

da | Mar 1, 2016

Tre poesie inedite.

Non c’è vita che non sia fiore

Presi dei crisantemi arancio,
due rose e tre gerbere: un mazzo
d’autunno al tramonto del sole.
Glielo posammo sul comodino.

Riprendeva i colori del suo sonno,
visibili attraverso la bocca aperta
privata di denti come di parole.
Lo svegliò il rumore del suo nome.

Un bimbo sboccia dove nonno
sbianca, non conosce fine se non
la sua nanna. Un sogno dolciastro
s’attacca al letto del vecchio.

I fiori di Norman non dureranno
oltre la sua malattia. Ma non c’è
vita che non sia fiore, mi dico
prima di andarcene via.

*

La bellezza è una pausa
(New College, Oxford)

La rosa in collegio stringe
fra sincere gocce di pioggia
l’essenza di frutta foriera
di giorni a cui non si darà.

È dolce amaro agrumato
tra le mura d’arenaria:
feritoie, torri, arcali, echi
di chi era di chi è che sarà.

Là dove posa la pietra antica
qua che una rosa si sente finita.

*

Rita, la rosa

Rosa è un’ave cantata lieve
in bocca alle figlie di Maria.

Sarà il lumino notturno in fiore,
o bella Regina in processione,
a attendere instabile le signore
intrecciate ai rosari di legno?

Quella mattina che Rita morì
sfornarono pane da regalare
ai poveri vecchi della piazza
che si riunivano in comunione.

Pane a chi ha fame, per far ricordare
che rosa si nasce, si vive, si muore.

Immagine: Rebecca Louise Law, Time Lapse – Living Sculpture.

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).