Elsamatta

da | Ago 2, 2016

Quattro poesie.

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quelli che… una volta mi ha fatto la fuga l’elsa matta
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quelli che… una volta mi ha fatto la fuga l’elsa matta.
categoria:
svago – totalmente inutile
descrizione:

*

a me per fortuna non mi ha mai fatto la fuga col
[treciclo
usava il treciclo perché con la bicicletta non ci
[sapeva andare
suo padre non glielo aveva insegnato
già c’aveva i problemi a badarla pensa
se gli doveva insegnare le cose
come andare in bicicletta lavarsi fare la spesa
al massimo la pettinava per non farla sembrare
[zinghera
gli ha comprato il treciclo cosí non cadeva
non voleva andare all’ospedale per lei
starci i mesi con lei che saltava sul letto sputava alle
[suore
diceva che voleva togliersi il reggiseno spogliarsi
dava da dire alle donne coi tumori
e lei che si era solo rotta un braccio
e loro invece che c’avevano la testa buona ma
[dovevano morire
una sera di quindici anni fa io me la ricordo come
[se è oggi
era sulla finestra coi capelli davanti alla faccia
sembrava un film dell’orrore nei gerani

*

una volta ha fatto la fuga anche a una ragazzina che
[andava allo jekil
faceva l’autostop l’elsa matta non ci ha capito niente
[pensava
che magari gli faceva un segnaccio gli faceva il dito
[lei gli ha fatto la fuga
poi visto che lí c’ero anche io
correvo anch’io per paura che era una valanga
[l’acqua piovana
e io ero morta annegata da tutta lei insieme
l’elsa matta mi dicevano di non fissarla
che non si sa come reagisce ma se non la guardavo
come facevo a capire se mi voleva tirare i capelli
se cominciava a correre dovevo scappare
con determinate persone ci devi stare attento
non ti ci puoi fidare per niente
sono come gli animali uno dice che sono buoni
lo dicono i padroni
ma alla fine per davvero non si sa mai
come reagiscono a una cosa che gli si fa o gli si dice
possono reagire male darti un morso se sono cani

*

poverina però da piccolo,
sono stato inseguito da lei.
grazie a queste fughe a 15 anni sono diventato
[velocissimo
grazie elsa matta
anche se mi volevi tagliare i capelli
chissà cosa ti facevano i capelli
ti sembravano i fili della luce una corda le alghe o
[dei peli
ti facevano senso
o li volevi cosí anche tu per invidia
i matti si fissano sulle cose dei normali senza uno
[scopo certo

*

l’inverno scorso l’ho vista fuori dalla finestra
c’erano dei ragazzetti che la sfottevano
le urlavano «facci vedere le tette»
e lei l’ha fatto
erano sotto il vestito a pezzi
le mani strette che non gli ci entrava mai niente
la paura degli altri forse
e gli pesava un po’
sotto però correva veloce lo stesso
anche di piú
da piccola era fissata con i miei capelli
e dovevo sempre fuggire in bicicletta
io abito molto vicino a lei
e posso dire che è una mia amica stretta
purtroppo non ho sue fotografie.
se qualcuno ce le ha mandatele!!

(a giulia piace questo elemento mi piace di’ che ti
[piace prima di tutti i tuoi
amici)

(da Elsamatta, collana “Syn”, ikonaLíber, Roma, 2015)

Immagine: Nathalie Djurberg & Hans Berg, Deceiving Looks, 2011.

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).