Una bimba rosa, seduta.
Sul gonnellino,
come un fiore,
aperto, un atlante.
Ah, come la guardavo
viaggiare, dal mio balcone!
Il dito, bianco veliero,
dalle isole Canarie
andava a morire al Mar Nero.
Ah, come io la guardavo
morire, dal mio balcone!
La bimba, rosa seduta.
Sul gonnellino,
come un fiore,
chiuso, un atlante.
Per il mare della sera
vanno le nubi piangendo
rosse isole di sangue.
Elegía
La niña rosa, sentada.
Sobre su falda,
como una flor,
abierto, un atlas.
¡Cómo la miraba yo
viajar, desde mi balcón!
Su dedo, blanco velero,
desde las islas Canarias
iba a morir al mar Negro.
¡Cómo la miraba yo
morir, desde mi balcón!
La niña, rosa sentada.
Sobre su falda,
como una flor,
cerrado, un atlas.
Por el mar de la tarde
van las nubes llorando
rojas islas de sangre.
Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).