Due poesie inedite di Davide Gariti.
Stanotte il vento inizia il suo percorso,
poggia le guance alle finestre
chiuse al gelo, si contorce,
annusa il becco del gabbiano nel nido,
con sé porta il lamento del mare
e la sua vigoria.
Stanotte gracchia come la rana,
ammucchia sabbia, esala
tutte le voci dei morti.
Il tempo non morde che destino,
spara veloce come da un fucile
il cecchino dal suo mirino.
*
Non muore mai la notte
si annoda per innamorarci
finge, astuta, la sua parte.
Per lei un cuscino
di foglie secche.
Il cappello funereo delle stelle
resta a guardare, muto.
Non muore mai la notte
inghiotte le sue vittime
come la sorte inonda
le belle chiome dei ragazzi.
Si sfronda il geranio,
si fa cupa la tana della volpe,
il nettare denso delle ombre
cola piano sui tappeti d’ambra.
Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).