Appunti da un sogno di amore borghese

da | Feb 9, 2018

Quindi significa che…
che significa?

Sbottonati fino all’osso, smidollati dalla fatica
attendevamo e proprio tu, l’ultima
della fila, che non faceva cenni
non celiava e non parlava
proprio te
chiamarono e sull’autobus
all’ultima fermata della sera
senza girarti, ormai senza gioventù
senza età o meta apparente (inarrivabile
dentro al fazzoletto ti guardavo)
andavi via.

Che quartieri, che terrazze avevamo traversato
insieme come due amiconi, dandoci
pacche sulle spalle e colpetti di tosse per insofferenze
di nessun conto…

(da questo momento
la ricostruzione diventa difficile)
altre scale… e terrazze nell’ombra… quartieri
assonnati, pianure di strade da fare
e fatica una maledetta fatica nell’invidia
della morte altrui
della perfezione che in qualche modo
gente da quattro soldi galleggianti in vita
agguantata la calda maturità
raggiunsero
con congruo anticipo sulla pensione
e quanti di essi ad applaudire le belve
ad insultarci mentre sorseggiano acque amaranto
nei loro giardini e svaniscono i non curanti distolti da altro,
e che svaniscano,
ormai tutte le porte sono chiuse e gli occhi
anche quegli occhi impauriti, sgranati dallo sconcio [continuo
si riuniscono all’uscita del tunnel
in previsione della città tentacolare, faro o bolla
della tranquillità all’orizzonte,
che ci resta da raggiungere…

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).