L’oroscopo di Max Jacob.

da | Feb 20, 2014 | Senza categoria

Ho frugato i cespugli della terra e ne sono uscite le Bestie dello Zodiaco, allora ho inseguito le Bestie come in una caccia. (Max Jacob, Specchio d’astrologia)

ARIETE
“Se fossi nata uomo, avrei fatto l’aviatore: amo la meccanica e il cielo” mi diceva una persona dell’Ariete, e mi sembrò che per bocca sua parlassero tutte le altre. Questa era del 24 Marzo. Arsénie Lepreux è una persona fuori dal comune. Ha sempre rifiutato di sposarsi, non trovando mai un uomo che fosse degno di lei. Da piccola, a scuola disprezzava i suoi professori, rideva loro in faccia con una sfacciataggine che era ben al di sopra della sua età, e provava loro che avevano torto. Mentre le ragazzine, con devozione compunta, ascoltavano i preti che preparavano alla Prima Comunione, lei non faceva che riderne e dichiarava che “Dio non era affatto tutto questo”. Dovevano tuttavia riconoscere che sapeva la dottrina a memoria, ma la detestavano. Più tardi lesse molto e si entusiasmò per certe mitologie antiche, per l’islamismo: dovettero “impedirle di farsi musulmana (sic)”.
Le dame degli altri due decani hanno le stesse qualità di spirito: precisione, spiritualità positiva, progetti di grande respiro, una tendenza a stare sulla difensiva, ma sono spesso costrette a tenersi in disparte a causa dei loro malesseri fisici; hanno una sensibilità acuta e un gusto esagerato per le arti.

TORO
Non fidatevi della sua calma. Questa bella persona dagli occhi fissi, che sembra addormentata nella sua carne fresca, è capace di violenze terribili. Se avete toccato il suo benessere, le sue idee conservatrici, tacerà facendo il broncio, ma se insistete vi troverete dinanzi un vulcano. A quel punto restate impassibili, perché se la irritate arriverà persino a picchiarvi e… ha una gran forza, quella signora dalle spalle quadrate e dal coltello possente! D’altronde, non dovete credere che sia egoista (sì, lo so… l’amore non è che egoismo a due): è molto servizievole, piena di benevolenza, carattere persino, non dice cattiverie! Non dovete neppure credere che sua unicamente materiale e positiva. No, lei ama la poesia, la fantasticheria, la musica, è capace di osservazione, di riflessione, è una realizzatrice, un’organizzatrice. È una donna che si gode la vita. Com’è felice di ridere con un bicchiere in mano, sentire battute di spirito e riderne! Dopo cena si fa una partita a carte con gli amici, ed è al gioco che la giudicherete: è una giocatrice di razza: non si lamenta quando perde, lascia esplodere la propria gioia quando vince e presta o dà facilmente a un perdente la somma di cui ha bisogno.

GEMELLI
Sanno ascoltare, e questo le isola dalla società. Sono riflessive, il che da loro un aspetto malinconico, nonostante i sorrisi affabili. Avete nel vostro ambiente una professoressa di pianoforte che sia stimata in tutta la casa, che sia di una discrezione squisita, al corrente di tutti i fatti vostri finché non ne parli mai, che sia adorata dai cani, dai gatti, dai bambini e da voi stessi? È una dama dei Gemelli. Questa dama è vestita in modo corretto e non privo di grazia. Se vi complimentate con lei per il suo cappotto, verrete a sapere che lo ha avuto quasi per nulla, in un negozio di liquidazioni. Si è fatta regalare le sue scarpe da un negoziante al quale ha procurato una buona cliente. Quanto al cappello, se lo è pagato col ricavato di un affare, perché ha scambiato la credenza Luigi XIII della signora X… con un quadro della signora Z… Ha avuto il 20% di commissione. La dama dei Gemelli ha sempre qualcuno da sistemare, un’occasione da segnalare, un favore da rendere o da chiedere.

CANCRO
Questa vecchina così leggera che la si crederebbe una giovane mendicante, viene però da una famiglia dell’alta borghesia. Eccome! Per la vita che conduce, essa appartiene ancora all’alta borghesia. To’, questa poveretta? È la signora del castello! Il castello non è suo, un tempo lo è stato, ma sua sorella glielo ha preso. Sua sorella l’adora, la protegge; eppure l’ha derubata sorridendo, adorandola, proteggendola; non potendo fare a meno di lei. Ecco il Cancro, perlomeno il primo decano [dal 21 Giugno al 1 Luglio]. Sono la rigidezza personificata, esseri che si dànno anima e corpo a un’unica idea, che impersonano. Quando fanno le infermiere sono l’infermiera personificata, ecc… La rigidezza esiste anche nei decani precedenti, ma il 3° decano [dall’11 Luglio al 21 Luglio] è particolarmente mistico nell’infanzia o nell’età matura, filosofico, divoratore di libri, progressista, scientifico tra i venti e i quarant’anni.

LEONE
È di aspetto nobile, tutto il suo essere irradia simpatia, autorità e bontà. Ma questa bontà non è priva di rudezza; non sa dimostrarla se non con una vita santa il cui mistero sfugge agli umili, mentre questi stessi umili ne subiscono le dure manifestazioni. Essa manca di tatto in nome della verità e della giustizia. Alla sua intelligenza luminosa manca l’elasticità e la facoltà di adattarsi alle circostanze. La sua casa è tenuta in modo superlativo, ma non è accogliente. La sua cucina è razionale e eccellente, ma manca di estro; non c’è nessuna civetteria, nessuna immaginazione nei suoi menù, nessun particolare piacevole. Se non fosse così economa (a quelli che ignorano le sue azioni generose può dare l’impressione di essere avara), forse tratterebbe gli ospiti con sfarzo. Sfoggerebbe allora nella conversazione uno spirito aperto alle arti, alle idee, e un robusto buon senso che non esclude l’entusiasmo e la grande passione; si prodigherebbe nel dare consigli, studiando la meccanica della vostra vita, del vostro bilancio.

VERGINE
Il tipo di vecchia zitella di provincia è ben conosciuto: impersona la provincia per gli osservatori superficiali che conoscono l’una e l’altra soltanto attraverso i romanzi. La vecchia zitella esiste a Parigi come all’estero: di lei abbiamo visto la casetta meravigliosamente nitida, ordinata, per bene; conosciamo i ricordi avvolti e riposti nei cassetti, le frequenti visite in chiesa, le paure e le doppie serrature alle porte, l’indignazione per tutto ciò che appena appena sembra discostarsi dalle solite consuetudini borghesi. La sappiamo molto positiva nonostante gli atteggiamenti devoti e l’assiduità in chiesa: “Due più due fanno quattro”, questo è il suo motto, e volentieri aggiungerebbe: “Né il diavolo né il Buon Dio possono farci nulla”, perché, come molti cattolici, lei non crede affatto ai miracoli. Questa vecchia zitella non è sempre stata vecchia e potrebbe benissimo non essere rimasta sempre zitella.

BILANCIA
Christiane era una bambina molto dolce e un po’ triste. “Potrebbe far meglio” era scritto sulle pagelle scolastiche trimestrali; perché Christiane non era mai la prima in nessun esame, ma a volte Christiane dimostrava molta sottigliezza: indovinava bene le sciarade, i rebus, le parole incrociate. Durante la ricreazione non le piaceva tanto correre, ma stava a fantasticare, addossata a una colonna del portico, succhiando un pezzo di zucchero d’orzo, perché era golosa. Quando c’era qualche contestazione nei giochi, o qualche litigio, lei diceva il suo parere con garbo, e si dava il caso che questo parere accontentasse tutti. Non ne traeva nessuna vanagloria e succhiava con aria malinconica il suo pezzo di zucchero d’orzo. Per molto tempo rimase nubile; finì tuttavia per accettare, con un sorriso triste, un medico di campagna in un paese senza farmacia. Divenne la farmacista dei poveri. Un giorno si accorse che il marito la tradiva; il suo sorriso si fece ancora più triste e abbastanza ironico; gli parlò con dolcezza, come si fa con i malati: “Tu lavori troppo, caro, ti stancherai. Vai a dormire nella tua stanza, vai!”.

SCORPIONE
Una grande cantante, un contralto, mi confidava un giorno: “Io canto per conoscere me stessa. Più la voce mi sale dal ventre e mi dilania le reni, e più mi sembra di liberarmi da un segreto che è dentro di me. Viaggiando in macchina, si vedono sulle strade dei vecchi salici il cui legno è così vecchio che si squarcia: io li invidio. Vorrei che una scure mi spaccasse il petto perché potessi finalmente vedere me stessa e perché gli altri mi vedessero (…)”. Questa donna era nata alla fine di Ottobre. Altre donne dello stesso periodo, che non hanno l’arte di liberarsi della loro inquietudine nei propri confronti, si buttano in patetiche avventure amorose, oppure, assecondate dalla loro tenacia e dalla loro prudenza, nell’ambizione.

SAGITTARIO
“Allora non vuole imparare la storia greca?”.
“Le ho detto che mi interessano soltanto i moderni”.
“Bene! Non mi occupo più di lei”.
“Le ho forse chiesto qualcosa?”.
“Oh! Lei promette bene, signorina!”.
“E manterrò la promessa!”.
Aveva dodici anni! Ha mantenuto la promessa! A diciotto anni trasformava la fattoria di suo padre in un’azienda agricola, non si tirava indietro né davanti all’amministrazione prefettizia, né davanti agli ispettori dell’ufficio d’igiene, ai professori di agraria ai quali insegnava il mestiere; a venticinque creava nel dipartimento di X… un collettivo femminista, fra le coltivatrici, acclimatava alcuni prodotti coloniali, installava un ospedale del villaggio grazie a sottoscrizioni fatte tra gli abitanti. Ha avuto due figli che tratta alla pari, come compagni di lotta, e che ha perfettamente educati: “Faranno ciò che vorranno nella vita; basta che siano degli uomini!”. Amava le arti, aveva una biblioteca, riviste, giornali, grammofoni con i migliori dischi, frequentava persone intelligenti senza pregiudizi di casta, purché potesse trarne piacere o un beneficio spirituale. Il Sagittario risplende dolcemente: la dame del 1° decano [dal 21 Novembre al 1 Dicembre] soffocano male questa dolcezza che riappare soltanto nell’intimità. Quelle degli altri due decani mostrano meglio la regale e serena autorità del Sagittario.

CAPRICORNO
La signora Gagelin è stata creata sul modello del Capricorno del 1° decano [dal 21 Dicembre al 31 Dicembre]. Si crede molto osservatrice perché di tanto in tanto rimane stupita di un giudizio dato dalla sua cuoca, e si degna di scorgerci dell’intelligenza: lo dimentica presto. E siccome pensa di essere la bontà personificata perché fa qualche magra elemosina, non sospetta affatto il disprezzo e l’odio di “quelli là”, gente che non è pratica di mondanità, di smorfie, di sofisticato umorismo e di raffinatezze (??). La signora Gegelin è una persona troppo superiore per non essere “anticlericale”. “Io sono una vecchia volterriana!” dice con gioia, oppure: “Io sono una vecchia parigina!”. Rimarrebbe molto stupita se qualcuno le dicesse che Parigi è una delle città più cattoliche del mondo. Per lei, Parigi è una città in cui alcuni giornalisti molto spiritosi si fanno beffe della provincia e dei paesi stranieri e in cui le signore vestite all’ultima moda si dicono sottili insolenze in sontuosi salotti o nei palchi del teatro. Ecco una sorella della signora Gagelin: si assomigliano, ma la frivolezza infantile dell’una è diventata nella sorella una schietta allegria solare che si armonizza molto bene col lavoro; la durezza arida della signora Gagelin si trasforma in belle collere che poggiano sulla ragione e sulla conoscenza del proprio diritto, e che si esprimono in un piacevole linguaggio senza peli sulla lingua.

ACQUARIO

A volte la loro bontà è perfino imbarazzante: “Forse preferiresti che aprissi la finestra… L’avevo chiusa per evitarti la corrente d’aria”. “Ma no, va bene così!”. “Dimmelo pure, sai… per me è lo stesso!”. Apre la finestra: “Forse ho fatto male ad aprire la finestra?”. “Ma no, adesso lasciala aperta!”. “Lo dici per farmi piacere. Ora la chiudo!” ecc. ecc.
È una signora molto distinta, dai modi squisiti, che ha gusti artistici ben precisi: ama questo, non ama quello; non li esprime per non urtare nessuno, per “non dare dispiaceri”, come dice, ma i suoi gusti sono sicuri. “Quando le donne saranno deputati o senatori, se mi presenterò, verrò eletta” dice.
Ha ragione. Le vogliono molto bene, innanzitutto perché le piace che le si voglia bene e ricerca simpatia. E poi, è veramente buona; è buona senza etichetta filantropica, è buona con amore e con tatto; le vogliono bene perché è forte e robusta dietro i suoi prolungati silenzi; e anche perché è moderna, si interessa di aeronautica, di radio, di pubblicità, infine perché è allegra quando occorre e non disprezza né le canzonette né le festicciole di famiglia. Le dame dell’acquario non sono peraltro senza difetti. Madri eccellenti, hanno delle preferenze di una ingiustizia flagrante. Mogli fedeli, sono gelose… senza scene drammatiche, certo, ma con lacrime silenziose e pallori significativi.

PESCI

Di lei si dice che è una “macellaia di lettere”. La definizione è giusta. Tuttavia quando è macellaia, non è più per niente “di lettere”, e viceversa. In realtà è una donna che ha due poli estremi e che non ha mai potuto vivere umanamente tra l’uno e l’altro. È angelo o animale, e non è donna. Un uomo, suo marito, si è innamorato di lei perché gli piaceva a causa di questi due poli, ed eccola ricca: altrimenti la vita non le avrebbe portato altro che delusioni, perché per alcune ragioni che non è il caso di dire qui la fortuna arride soltanto agli esseri molto umani. Dicono che sia molto sentimentale, e anche romantica; può darsi, l’anima umana ha delle pieghe nascoste. Dicono che sia sensibile, e il fatto è che sa adattarsi molto bene agli ambienti che attraversa, anche quando sono quelli del suo amante.

Costanza Galanti

Mario de Laurentiis (Napoli 1969 – Segrate 2666).