Presentiamo una scelta di traduzioni di Maristella Petti dalla raccolta Quase todas as noites (7letras, 2016 – Prêmio Jabuti 2017) della poetessa brasiliana Simone Brantes.
*
Entropia
C’è una teoria che afferma
ogni iniziativa di dare ordine
alle cose
il semplice atto di imporre
un po’ d’ordine
al disordine
che ogni mattina
impera
nella stanza provoca un
nuovo disordine
solo momentaneamente
impercettibile
sotto le lenzuola distese
sotto i cuscini fianco a fianco disposti
sotto le carte raccolte e impilate
sotto i mobili liberi dalla polvere
sotto l’assenza dei bicchieri d’acqua vuoti
e pose di caffè sul fondo delle tazze
Sotto i vestiti raccolti piegati o messi a lavare
sotto tutto ciò segue la destabilizzazione dell’ordine
forse in un canto (dalla tua prospettiva) remotissimo del [pianeta
esso sia la minima, la nano-infima goccia che manca
per il terremoto che annienta il Nepal
per lo tsunami che annienta la costa dell’Indonesia
per la scomparsa dell’aereo sopra all’Oceano Indiano
per l’avanzo irresistibile della più avanzata e più tenebrosa [fase del capitale
per il sequestro del bambino
per lo stupro della ragazza da parte dei compagni di scuola
per l’elezione del più abietto Congresso Nazionale
e anche per i tuoi stessi pensieri
sporchi e inconfessabili
Forse si paga un prezzo surreale per questa stanza ordinata
in cui ti siedi aspettando di scrivere
magari qualcosa che puoi
dalla tua prospettiva
chiamare poesia
Forse parleresti
Confesso che la mancanza che sento non è esattamente delle [tue poesie
in realtà non sento proprio il bisogno di aggiungere alcuna [poesia
a quelle già scritte da te
perché la morte è ben chiara a tal proposito
la soglia è abbassata e sigillata ed è ora che comincia il lavoro [del senso
perché in fin dei conti il poeta
non scrive poesie egli scrive sempre e solo la poesia
quella che egli stesso non leggerà mai
quella che egli ha scritto solo per gli altri
quella che gli dà sempre le spalle
come se la scelta fosse sempre o io o tu
La poesia è quella che ha vissuto di te e ora vive
completamente a tue spese
Che ti getta via
incompleto
2.
Forse parleresti di un calcio
o dell’asino che ti ha disarcionato
dell’inutilità di briglia e sperone
(Io e mio padre non ci siamo mai saliti)
Ma questo eri solo tu e la poesia a malapena
ti ha supportato e quando ce l’ha fatta ti ha deposto a forza
3.
È un modo forte di parlare. Ma non sto
trovando maniera migliore
Nella tua ultima dedica tu
hai scritto: scusa il ritardo ma
non stai perdendo granché
4.
Non so se poter dire che questo era un modo difensivo
ma nella poesia non ti difendevi
cavalcavi la caduta libera
5.
Per questo mi hai detto che l’uomo
vecchio non è il re degli animali l’uomo
vecchio se fa una poesia anche così rimane
un uomo vecchio un uomo il cui volto
devastato i cui solchi e crateri del volto
devastato saranno sempre i solchi e i crateri
del volto devastato di un uomo vecchio
6.
Confesso che la mancanza che sento non è esattamente delle [tue poesie
Sento proprio tanta mancanza di te
per Donizete Galvão
Si sognano
Si sognano sogni colorati o in bianco e nero
sogni che si ripetono ogni notte o ogni mattina
prima di svegliarsi
Si sognano sogni con morti o con vivi
con chi è morto e con chi
andrà
Si sognano sogni ripetuti
alla lettera
o con qualche differenza
sogni camuffati da
altri sogni
Si sognano sogni lunghi o
corti
sogni che si chiamano incubi
L’allegria, il piacere, il godimento
non alterano il nome sogno
Si sogna nel sogno chi già si è amato
o chi mai si amerà
Si sognano sogni con una moltiplicazione di cose
lenti a contatto che si riproducono fino
al punto in cui chi sogna non sa
più quale lente
è la vera lente
che dovrà metterà nell’occhio
per assicurarsi la vista
Notti dopo il pappagallo fugge
e quando viene cercato nella foresta
c’è una foresta strapiena di copie di
pappagallo
Si sognano sogni che si possono ricordare
e sogni che non si possono raccontare
a nessuno o a qualcuno
Si sognano sogni premonitori
ma assolutamente innocui
Si sognano anche sogni
a rate
come episodi di una serie
Netflix
o televisiva
2.
È questo sogno a episodi che
mi sforzo
da anni
di raccontare
un sogno in due episodi
tra la salvezza
e la morte
di mio padre
Tra il tumore benigno
e quello maligno
Tra il pensiero magico
e la sua impotenza
3.
Non è il sogno
ma la realtà che lo irriga
Sulla riva del fiume c’era una strada stretta
dove giocavamo a palla
io e tutti i ragazzi della via
Io entravo con la palla e loro
con la fame
Quando la palla cadeva nel fiume
uno di loro
bilanciava la caduta e la discesa
per il dirupo
e tornava con essa
sotto il braccio
Ebbene
la prima volta che mio padre
quasi morì
io ero là
di nuovo ma da sola con la palla
che cadeva un’altra volta
nel fiume
e stavolta era
la corrente stessa
che invertiva il suo corso
e la restituiva
4.
Quando mio padre
morì di cancro al pancreas
dieci anni
dopo
io volai in sogno
a quella stessa sponda
di fiume
la palla vi cadde di nuovo
ma tre cani neri
arrivarono dal niente
e mi presero
fermamente
per la gamba in modo che io
non potessi muovermi
e allora la corrente
poté fare solo
quel che può fare la corrente
Gli amici si incontrano tanti anni dopo,
gli amici cominciano a credere che gli anni
non sono passati in un certo senso non sono passati
o che il passato è lì così facile entrare nel
suo cerchio incantato gli amici sono meravigliati
di ciò e vogliono fissare un altro incontro
gli amici tornano a casa pensandoci
2.
Uno degli amici ha tre negozi di mobili
uno degli amici ha un negozio di vestiti
uno degli amici ha due figli
uno degli amici ha anche lui due figli
i figli di uno degli amici sono ancora
mezzi persi nelle proprie scelte professionali
i figli di uno degli amici già si stanno per laureare
in medicina a fine anno
l’amico vuole chiudere il negozio di mobili
quando i figli si saranno laureati
l’amico vuole aprire un negozio di
orologi gli orologi sono merce
più facile degli armadi modulari
e hanno anche più valore aggiunto
l’amico padre dei figli che ancora non si
sono laureati pensa che ha ancora tanto da lavorare
gli amici comprano solo macchine con airbag
gli amici vivono in case molto confortevoli
hanno molte storie di commercio da raccontare
3.
L’amica fa l’insegnante di portoghese per
sopravvivere
l’amica è sopravvissuta
quel che manca agli amici
non manca all’amica
l’amica ha tempo in abbondanza
anche se il tempo mai le avanza
l’amica ha sempre bisogno di
più tempo
l’amica ha parlato vagamente
di ciò
Il meglio della serata
è stato che ha adorato
le storie
di commercio
4.
Gli amici hanno promesso che non ci metteranno
trent’anni per incontrarsi inoltre gli amici
sanno che non avranno tutto questo tempo
gli amici cominciano già a fare i calcoli del tempo
ragionevole che resta loro e forse pensano vagamente
che questo desiderio di rivedere questi amici faccia parte
di un desiderio di fare passi indietro di trascinare
il tempo indietro o è possibile che pensino
senza molta chiarezza che ci sono isole pozze larghi
un piccolo enclave o qualcosa come pieghe del tempo
dove la morte sembra non arrivare gli amici quando
si incontrano in un certo senso visitano qualcosa che sembra
vivere senza la sua presenza che sembra non dipendere
più da loro come i figli che non smettono di crescere
Il colore più caldo
il colore bianco
non so qual è l’odore che hai
non ho sentito il tuo odore pur essendo stata
così vicina a te
in piedi in una conversazione
al tuo fianco seduta al tavolo
non so che odore hai
nonostante dal momento che hai aperto le
porte hai liberato tutti i piccoli demoni
io mi avvicino e osservo una cosa
della quale neanche mi rendevo conto
la tua pelle ha un colore bianco
la tua pelle ha un colore bianco
la tua pelle ha un colore bianco
la tua pelle ha
un gusto
non so il gusto che ha la tua
pelle
non so il gusto del bianco della tua pelle
però adesso
ora so
esso ha un gusto
la tua pelle ha un gusto
la tua pelle ha un gusto
la tua pelle ha
questi suoni
si può sentire qualcosa quando qualcuno
tocca la tua pelle il bianco della tua pelle
si possono sentire
tutti i suoni
che si ripercuotono
sulla tua pelle
ogni suono accumulato
che è rimasto lì per essere comunicato
però non sento ancora bene
non sento ancora bene
non sento
Le ragazze
Come due ragazze si incontrano
tra i cespugli? come entrano due vulve
sotto la coperta?
come senza immersione
mareggiano sul fondale i liquidi
dell’una nell’altra?
Come, come –
per quale potere di Dio
– le ragazze
si scopano si scopano si scopano
con le cosce?
Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).