Insegnamento, IV

da | Set 11, 2018

In montagna cammina lento, e se devi strisciare, fallo pure.
Maestosi se visti da lontano, assurdi da vicino, i monti
sono la forma della superficie trasposta in verticale,
e un sentiero che serpeggiando sembra orizzontale
è vericale per la verità. In montagna, sdraiato, resti in piedi,
e se ti metti inpiedi, stai sdraiato, per cui solo
se cadi risulti indipendente. Così in montagna si vince
la paura, la vertigine sull’orlo dell’abisso, oppure l’entusiasmo.

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).