Esce nei prossimi giorni per Garzanti Tormenti della cattività di Antonio Riccardi. Presentiamo un’anteprima.
Falso titolo, antiporta
indice, invece…
cattività e cedevolezza
la seconda non meno della prima
aspra, tormentosa.
Uno, un matrimonio in due quadri
dovendo per virtù e desiderando
la felicità secondo principio.
Due, tre fagiani, le rane e uno stormo di corvi
per la proprietà transitiva delle bestie
a memoria del podere di Cattabiano.
Tre, per dire il retablo degli amori
se tra le nicchie una sola diavolina
dà fuoco al teatro dei ricordi.
Quattro, al lavoro o in guerra sempre
una dell’altro filigrana e veleno
ancora per virtù purificando a morte.
Cinque, con l’esercizio della fine
sul piano del cenotafio se il nome
è un racconto in miniatura.
E infine, l’enigma dietro il deposto
tra la folla disperata del compianto:
perché Rosso amasse tanto
un semplice primate.
***
Disturbo nello speculare
Considera cosa vedi e cosa vorresti
misurane la distanza
sulla tua carta millimetrata:
il minor danno, il beneficio certo
le solite cose temperate
dalla necessità e dall’amore
…
…
nel mezzo tempo dopo il nostro
e già pensando a qualcuno
considera anche la tua sete
disordinata di felicità
– si racconta che il Re Sole
non si riconoscesse vedendosi
in arme riflesso nella psiche
il mattino che diventò soldato
bruciando il sole sull’alloro…
Disturbo nello speculare
diagnosticava lo specialista
molto tempo dopo
…
…
cosa ho imparato dall’amore con te:
la tua dedizione, la mia dedizione
– eravamo presi, felici, sospesi
ogni volta tremando insieme
e poi l’improvviso imbrunire
della nostra piccola fortuna
con l’avviso di una guerra
sotto forma di rimprovero
…
…
comunque, non sarò certo io
a dirti che sempre e per tutti
la vita ha un bordo sottile
né le stelle che vediamo
sono per sempre vive.
***
da Lo strano e notevole ruolo della mano nel discorso
Considera chi siamo e cosa no.
Cosa non più, diresti tu
correggendomi sottovoce
e cosa volevamo diventare.
Speculari, pronosticavi.
Adesso però considera lo strano
e notevole ruolo della mano
nel discorso. Sei sempre e solo tu
a mimare cronofasi e ferite
nella nostra cronologia.
***
da Le rane
Osservazioni di un naturalista sulla classe degli animali anfibi nel podere della famiglia R.
L’uomo è meccanico volgare
fabbrica strumenti diversi
secondo lo scopo che vuole.
La natura ne ha uno soltanto
che modifica secondo i bisogni.
È sobria di creazioni, la natura
e prodiga di metamorfosi
osservava il naturalista
a Cattabiano.
*
Quanto a noi, Monetina
anche noi siamo nel regno
neutro, a metà strada, anfibi
e tu, per la mia consolazione
mi dici che ogni eroe è anfibio
in debolezza o sfinimento
e che ognuno si abitua presto
ai pericoli o all’intimità.
Nessun eroe, mi consoli
si salva scegliendo il paradiso.
*
Le rane brillano sull’acqua
nera, impenetrabile
tra le poche stelle bianche
ferme in superficie.
Una allunga la lingua
alla prima stella, una salta
dal velo senza profondità
verso la riva gocciolante.
Un’altra ha una testa incisa
sulla pelle lucida del dorso.
Una porta sulla groppa
la sua città minerale.
*
Tutti, essendo fanciulli, abbiamo potuto tener dietro coll’allevare
rane allo sviluppo delle membra a spese della coda.
Quante volte abbiamo osservato i girini mutarsi in rane
e abbiamo visto la coda ridursi
in misura che le zampe s’allungavano?
E noi Monetina restando sull’orlo
della stessa campagna di allora
perderemo con discrezione la coda
o il senso della coda restando ancora cosa?
***
da Prove per un cenotafio
Quando tu morirai, io morirò.
Morirò senza dir niente, niente
a nessuno, nessuno.
Respice finem e infatti anch’io
come tutti, senza esclusione
ero un uomo, ma non ero giusto.
***
Enigma alla fine
Rosso
Tra gli altri uno è la sua scimmia.
Immagine: Julius Shulman. Buff, Straub, Hensman: Case Study House #20.
Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).