Storie

da | Feb 4, 2016

Quattro poesie da Storie di Damiano Sinfonico (L’Arcolaio, 2015).

Il ponte, oggi è riservato al traffico automobilistico.
Il limite è sessanta chilometri orari.
Chi viaggia lì, vede la città abbracciarlo da ogni lato.
Chi viaggia sotto, vede un filo lungo oscurarlo.
Una volta ci ho camminato sopra, con altra gente.
Manifestavamo contro i tagli all’università.
Era l’onda, si srotolava contro i tetti accesi nel sole.
Sembrava crescere, crescere sempre.
Poi ha smesso, è scesa sottoterra, forse ancora scava in [profondità.
Non so dire la fine degli altri, ci si è persi di vista.
Immagino che a camminare lì fossimo tanti.
Che forse ancora qualcuno si ricorda di quella camminata.
Che il bello era camminare sopra il ponte.
Passano le macchine, anch’io di tanto in tanto.
Ma l’aria che si respirava sopra, nessuno se la immagina.

*

Palazzo Spinola, casa del Seicento.
Una guida gratuita ci introduce.
La ascoltiamo nelle prime sale.
Racconta di una tela a forma di elle.
L’avevano tagliata, maldestramente.
La osserviamo a lungo.
Immaginiamo la parte mancante.
Ci lasciamo incantare dal sorriso infantile.
Chi aveva accanto?
Si moltiplicano le congetture.
Lasciamo in sospeso.
Proseguiamo nelle altre stanze.
Infine un’esposizione di quadri fiorentini.
Dipinti luccicanti, carnosi, interi.
Il terrazzo per finire.
Ma si ripensa al sorriso infantile.
Alla parte tagliata.
I vasi intorno portano delle etichette.
Qualcuno ci ritrae in una foto.

*

Zlotogrod, non è scomparsa dalle mappe
nei vicoli borbottano ebrei in caffettano
i vetturini corrono a malincuore verso la stazione isolata
i caldarrostai mercanteggiano oggetti preziosi
gli osti sono avari come i giardini d’inverno
Zlotogrod, credo sia dietro l’orizzonte

*

Si presentano due poeti in libreria.
Hanno l’aria tranquilla.
Parlano di dolore, impudicamente.
Il cielo è grigio, si sta bene fuori.
Lascerò questa grotta sanguinante.
Il brillio di una postuma adolescenza.

Immagine: Foto di Gabriele Bricola
brickout.tumblr.com

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).