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Carla Dondi fu Ambrogio di anni
diciassette primo impiego stenodattilo
all’ombra del Duomo
…… Sollecitudine e amore, amore ci vuole al lavoro
…… sia svelta, sorrida e impari le lingue
…… le lingue qui dentro le lingue oggigiorno
…… capisce dove si trova? TRANSOCEAN LIMITED
…… qui tutto il mondo…
…………………è certo che sarà orgogliosa
…… Signorina, noi siamo abbonati
…… alle Pulizie Generali, due volte
…… la settimana, ma il Signor Praték è molto
…… esigente – amore al lavoro è amore all’ambiente – così
…… nello sgabuzzino lei trova la scopa e il piumino
…… sarà la sua prima cura la mattina.
…… UFFICIO A UFFICIO B UFFICIO C
Perchè non mangi? Adesso che lavori ne hai bisogno
………………..adesso che lavori ne hai diritto
…………………………………………….molto di più.
S’è lavata nel bagno e poi nel letto
s’è accarezzata tutta quella sera.
… Non le mancava niente, c’era tutta
… come la sera prima – pure con le mani e la bocca
… si cerca si tocca si strofina, ha una voglia
… di piangere, di compatirsi
……………………….ma senza fantasia
… come può immaginare di commuoversi?
Tira il collo all’indietro ed ecco tutto.
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All’ombra del Duomo, di un fianco del Duomo
i segni colorati dei semafori le polveri idriz elettriche
mobile sulle facciate del vecchio casermone d’angolo
fra l’infelice Corso Vittorio Emanuele e Camposanto,
Santa Radegonda, Odeon bar cinema e teatro
un casermone sinistrato e cadente che sarà la Rinascente
cento targhe d’ottone come quella
TRANSOCEAN LIMITED IMPORT EXPORT COMPANY
le nove di mattina del 3 febbraio.
……La civiltà s’è trasferita al nord
……come è nata nel sud, per via del clima,
……quante energie distilla alla mattina
……il tempo di febbraio, qui in città?
Carla spiuma i mobili
Aldo Lavagnino coi codici traduce telegrammi night [letters
una signora bianca ha cominciato i calcoli
sulla calcolatrice svedese.
……Sono momenti belli: c’è silenzio
……e il ritmo d’un polmone, se guardi dai cristalli
……quella gente che marcia al suo lavoro
……dritta interessata necessaria
……che ha tanto fiato caldo nella bocca
……quando dice buongiorno
……………………..è questa che decide
e son dei loro
…………..non c’è altro da dire.
……E’ questo cielo contemporaneo
……in alto, tira su la schiena, in alto ma non tanto
……questo cielo colore di lamiera
………..sulla piazza a Sesto a Cinisello alla Bovisa
………..sopra tutti i tranvieri al capolinea
……non prolunga all’infinito
……i fianchi le guglie i grattacieli i capannoni Pirelli
……coperti di lamiera?
……E’ nostro questo cielo d’acciaio che non finge
……Eden e non concede smarrimenti,
……è nostro ed è morale il cielo
……che non promette scampo dalla terra,
……proprio perchè sulla terra non c’è
……scampo da noi nella vita.
Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).