Appena uscito per ‘Lo Specchio’ Mondadori il volume, a cura di Massimo Gezzi, che raccoglie le poesie di Franco Buffoni dai suoi esordi ad oggi. Dalla nuova raccolta “La coda del pavone” pubblichiamo sette testi.
IN BASSO STA LA BESTIA
Due milioni di anni fa la punta estrema
A nord della Groenlandia
Era ricca d’alberi e vegetazione,
Persino il mastodonte vi abitava
Insieme ad altre specie. Da lì proviene
Il DNA più antico mai trovato,
E lì risiede la nostra speranza
Per le albe del giorno dopo.
E se commisurati al posto occupato
Nella scala evolutiva
Sono gli stadi d’accesso
Al grande oceano della felicità,
In basso sta la bestia terrorizzata,
Destinata a far girare la ruota,
In alto il principe di Biancaneve
Che mentre vola sul suo cavallo bianco
Non si accorge di affondare gli speroni.
Rossa di sangue infine giunge a meta
La seconda metà del suo animale.
SCOPRIRE IL SEGRETO DELL’INVISIBILITÀ
Scoprire il segreto dell’invisibilità
Delle cosiddette rane di vetro
È stata per anni la missione
Di alcuni ricercatori della Duke.
Come riuscivano quegli anfibi tropicali
Dalla pelle trasparente
Ad essere invisibili nel sonno
Pur se in bella vista tra le foglie?
Semplice, mentre si addormentano
Stoccano nel fegato i globuli rossi
Rendendo invisibile il sangue dint’ ’e ’vvene…
PECORE IO VI MANDO IN MEZZO AI LUPI
Pecore io vi mando in mezzo ai lupi,
Siate dunque come le colombe
Semplici, ma prudenti
Come li serpenti,
Si legge nel Vangelo di Matteo.
E in San Pietro basilica
Tra gli affreschi e le sculture
I serpenti sono ventiquattro
E quattrocentosettanta le colombe.
Una fauna a cui si aggiungono a decine
Aquile e leoni, agnelli delfini pipistrelli
E lesti coccodrilli.
E pure cento draghi e un unicorno
Per l’accoglienza del fantastico.
Ma gli animali più rappresentati
Ad indicare tenacia ed eloquenza
Sono le api, come nello stemma Barberini,
Dovuto omaggio alla committenza.
IL NEMICO DELLA CHIESA
Tertulliano san Gerolamo e Gregorio
Videro nello scorpione da schiacciare
Il nemico della chiesa,
Che dal duecento prese il posto del serpente
A simboleggiare la dialettica
Ammirata ma ingannevole,
La falsa sinagoga.
Scorpione polispermo creatore
Animale generatore.
E se Mitra il pavone lo sacrificava
Perché dal sangue suo e dal seme
Discendessero flora e fauna,
Come un volo di uccelli accolto in cielo
Si erge l’onniscienza del Cristo-pavone
Di Antonello da Messina
Nello studio di Gerolamo.
CIELI D’ANGELI
Cieli d’angeli e nuvole dorate
Nel momento illusionistico della pittura
Tra Cinque e Seicento, mentre evirati cantori
Vedevano nel nano il sortilegio e la magia,
La stregoneria.
Ma non vi erano abbastanza nani
Per il divertimento della gente
Nelle fiere di paese,
Allora niños pobres si compravano
Per amputare loro gambe e braccia
All’altezza di gomito e ginocchio.
SE IL TUBARE DI COLOMBI
Se il tubare sommesso dei colombi
Portatori di messaggi e rispettati
Salvò un tempo le vite nelle guerre,
Per contro si giunse a ipotizzare
L’esistenza di animali anticristiani,
Come i passeri puniti con il filo
Che lega loro le zampette
E li costringe a saltellare.
Perché, presenti alla crocefissione,
Avrebbero esortato gli aguzzini a inferocire
Con un cinguettio che voleva dire
“È ancora vivo, è ancora vivo”.
CHE COSA MANCA AGLI ANIMALI?
Guarda l’agnello sul ventre della madre
Sdraiata a terra, le zampe legate,
Che ancora cerca di leccarlo…
Non il gusto di giocare assieme
O la paura in caso di pericolo,
Non la solidarietà di specie:
Come si legge nel Corano,
Non vi sono bestie sulla Terra
Né uccelli in Cielo
Che non formino delle comunità.
Ma tigri a caccia di antilopi
Cervi in lotta tra voi
È il “Cristo deriso” che vi manca,
Il dileggio del carnefice.