Olga

da | Mar 22, 2022

Cinque poesie da “Il condominio S. I. M.” di Alessandro Canzian (Stampa 2009, 2020). 

 

Non conosco la ragazza
di nome Olga, ma la penso.
La pelle bianca come i capelli
di mio padre, il seno grande
– i tacchi ben calcati
la sera alla mia porta –, poi
ieri notte l’ho sentita urlare
appesa alle mani di qualcuno.

 

*

Olga veste sempre ben curata,
raffinata, fin nelle fessure.
Parla correntemente quattro
lingue, o cinque. È dalle
intercapedini del muro
che conosco la sua fede, quando
prega Dio con le ginocchia.

 

*

Di domenica mattina Olga
ascolta musica anni ottanta,
come quand’era una bambina.
Balla coi piedi scalzi, lo
smalto rosso e un’unghia rotta.
La vita ritirata come un ragno.

 

*

Olga il lunedì la penso
con un vestito ampio, colorato,
il martedì con un qualcosa
di più aderente, alla sua pelle,
alla cartilagine
della settimana in un foulard.
I capelli raccolti, le cadono.

 

*

Olga la mattina raccoglie
dal pavimento le vespe
che cadono spezzate. Apre
svogliata le tende.
A volte fa l’amore urlando
come chi non si ama.
O un lento abbaiare di cani.

 

Immagine: Christian Jankowski, A Life That Changes Your Week, 2005.