Natura

da | Set 15, 2023

Quattro poesie da “Natura” di Roberto Cescon, da poco uscito per Stampa2009.

 

Mentre parlo risuona la mia voce
nel dubbio di sentirla non più mia.
Prova a spostarti, mi dici, sono i muri
ma inciampo ancora
tra quanto dico e quanto sento…
Dicevi che a questo taglio d’esistenza
vuoi solo il meglio da una relazione
senza scorie della vita a due,
eppure ci sei stata e ti piaceva.
Ti basta quella che hai
e poi perché fallire ancora?
A me fa male invece ammettere
di entrare in una vita predelusa…
Arrivati qui (mentre torna
l’altra voce sfasata, sono io
che parlo? E tu cosa senti?), un allarme
dal buio, come inizio
qualcosa che non può iniziare?

 

*

Alla fine della strada aspetti
di vedere perdersi il tuo occhio
nel giallo sovrastante della colza
l’hai visto, e lo stai vedendo
cosa ti commuove di quel giallo
nel verde, e resti ancora qui
o sei già nel giallo? E la mia voce
la vedi, nel giallo? La senti,
sei tu, nel giallo, e non c’è tempo
sto aspettando da un silenzio che è tuo,
è stato mio, sarà tuo.

 

*

Guarda questi altri al tavolo con te
volevano mangiare in una malga
dopo giorni di autostrade, clienti.
Di conoscerli presumi
perché questa è una cena delle tante.
Ignoriamo chi scopa chi a questo tavolo
e per ciascuno farlo sapere
è superfluo. Le vite devastate
come la tua, ma ridono
perché più non vogliono dolersi
di aver sbagliato (a che serve, poi?).
Parlano di vacanze low cost in Polinesia,
estrattori, microplastiche negli oceani. Anche tu
dici che hai visto di recente un documentario.
Come spunta una scheggia dalle vite, ci voltiamo
verso l’acqua senza crespe.

 

*

Secondo un mito boscimane la luna convoca la tartaruga per portare agli esseri umani
questo messaggio: «Uomini, come io, morendo, risusciterò, così risusciterete voi dopo la
morte». La tartaruga s’incammina, ma dimentica il messaggio e torna dalla luna, che si
adira, e convoca la lepre, affidandole lo stesso incarico. La lepre corre, dimentica
anch’essa il messaggio ma, non osando tornare indietro, lo riporta così: «Uomini, quando
morirete sarete morti per sempre». finalmente la tartaruga giunge agli uomini e riferisce il
messaggio preciso, ma tardi.