Cipolla (Per P.S.D.)

da | Ago 19, 2023

In anteprima da “Piove tutto” di Clelia Verde, da poco uscito per Edda edizioni con prefazione di Andrea De Alberti, pubblichiamo alcuni estratti dalla sezione di apertura intitolata “Cipolla (Per P.S.D.)”.

 

I

La citazione sul libro di analisi:
i concetti originari sono sempre puri e semplici,
Ho visto i pini secolari stracciati dal vento artico
a word for each tree
a sentence the whole wood.
nel bosco stracciato e malato,
che resta nella relazione cogli alberi
rinnegandola.

 

III

Rione Monti. Sabato Santo.
La luce del tabernacolo è spenta.
Il frastuono dello spazio interstellare.
La prima volta fu la peggiore, ci chiuse in casa come
apostoli disorientati.
Riuscire ad aspettare tre giorni non interi.

 

V

Bologna. Buttare via tutto per non buttare via nulla.
La memoria non è un’addizione del ricordare ma una
moltiplicazione.
È sbagliata l’idea,
l’approccio dovrebbe essere proprio il contrario.
Sulla maglietta i cavi di Saigon diventano un codice a barre.
Vorrei vedere tutto così,
adesso. Conforto freddo, su uno sfondo che è rosso.
Come le torri di qui, che sono già un codice.

 

VI

Borgo Egnazia, Savelletri.
Se i pianeti non sono allineati
non vuol dire quello che credi tu.
Quelli extra solari, per esempio,
hanno orbite bizzarre e nessuno ne fa un oroscopo.
Lo spazio è solo un posto come un altro da esplorare.
Gli elementi sono quelli della vita contadina e il tuo discorso
non era male.
Il cane è spaccato ma mio fratello dice che è il leone a esser
triste.
Vorrei che mi mandassi una poesia.
Dallo spazio.

 

VII

Carinaro.
È incredibile che con questo caldo riaprano le fabbriche.
Soprattutto questa, dove m’insegnarono le sirene di fine
turno del metalmeccanico.
I tagli delle lamiere sulla carne, la certificazione ISO e
mettici tu il dannato numero che più ti aggrada.
In itinere, al passaggio delle bufale, bastava spegnere
il motore della macchina e aspettare.
E io aspettavo, e fra un memo e l’altro mi chiedevo sempre
ma io, qui, cosa ci sto a fare?
Oltre a scrivere al mio amico di penna, intendevo.
Me lo chiedo ancora, e mentre si sposa le linee riaprono.

 

IX

Diano Marina.
il ragazzo coreano ha dimenticato gli occhiali sul sedile del
treno.
Ha diciotto anni, un viaggio in Europa, consapevolezza
gentile e
sneaker verdi. Al rientro, l’esercito.
Viene da Busan, gli fa strano che io la conosca. Mica la
conosco,
avevo letto una volta la biografia del poeta Choe Chi-Won.
Il ponte tra i grattacieli, le isolette collegate alla terra e a
tener tutto insieme
c’è poesia ovunque, e qualcosa vorrà dire.