Il mare è un albero – Poeti cinesi contemporanei /1

da | Nov 1, 2016

Tre poesie di Ming Di nella traduzione tramite l’interlineare inglese di Franca Mancinelli. I testi sono tratti da “Argo. Annuario di poesia 2016” in uscita in questi giorni, di cui potete trovare il link per sostenere e ordinare il numero qui, e con essi prosegue la collaborazione tra la sezione poesia di “Nuovi Argomenti” ed “Argo”, già iniziata con la pubblicazione condivisa del saggio La realtà della poesia. Su “Questo inizio di noi” di Mario Benedetti.

Foglia di mare

Il mare è un albero e i pesci
i pesci sono foglie
che si diffondono nell’acqua.

Madre – lei appartiene al cielo
e mio padre, lei dice, alla terra
perche lei è una credente,
e lui, lei dice – non lo è.

Da dove sono nata, Wuhan, Cina,
non so che cosa significhi
essere credente ma vedo molti pesci volare

attraverso il cielo
ogni notte. Qualcuno cade
sulla terra, altri restano là più a lungo.
Quelli fissi formano una Grande Orsa che illumina
la notte di aprile.

Ma guarda giù, madre, guarda dentro i miei occhi,
vedrai molte più stelle –
sono alberi, punti in cui si accende il dolore
nelle mie retine

*

海叶集

从水的方向看,海是一棵树
鱼,是海里的风吹动叶

你说你和他风水不合,一个属天
一个属地,一个信教,一个对教水土不服

教为何物我不知,出于孝,你走之后我每夜观天
看星象,二十五年了

很多鱼飞上天,有些掉下来,有些留驻,双翅合十
最坚定的那一批,合成了北斗星

如果你低头看我的眼睛,你会看见更多的星
栖息于我的视网膜——它们是一些有痛感的树

***

Costellazione della Brocca d’Acqua (Acquario)

Corvi dal cielo basso si alzano in volo, a un tratto come
la tristezza che è in me. Essi preannunciano che il buio
si disperderà, ma l’enorme ombra,
come un nuovo stormo di corvi, incombe. Vedo

me stessa, una brocca alla deriva tra terra
e cielo. Il vento si frange come acqua, avvolto
nell’oscuro odore del corvo. Le parole
sono un interruttore che mi spegne

qui. Anni più tardi mi troverai
ancora limpida,
a custodire lo spazio vuoto, da cui scorre
il tempo, le sue bianche promesse.

*

水瓶•座

乌鸦从低空飞起时,我总是一阵悲哀
它们预示着黑暗将被带走,但阴影
巨大,像一群新的乌鸦
在四周盘旋

我看见自己像一个瓶子
在天地之间
漂,风像水一样涌来,裹夹着乌鸦
的黑色气味,而词语,像开关一样

把我就地密封。多年以后你会发现我
还是这么透明
守着空间的空,而时间正从瓶口
流出一些白色谎言

***

Isolauccello

Ci sono giorni in cui sogno a occhi aperti
tutto il tempo, come quest’isola
nell’acqua, così quieta che persino l’acqua
non può dire sia qui.
Quando un uccello vola sulla montagna
a un tratto mi sveglio.
Sotto la montagna, sinuoso, è il mio corpo, quattro arti
e un fiume.
Tutta la notte i miei occhi sono spalancati,
neri, profondamente neri,
come l’ombra degli occhi
di un uccello
che si riflette
nell’acqua.
L’uccello apre i suoi occhi
nei miei
oceano scuro.
Sopra me l’isola
l’uccello nero canta un bianco assolato Buon giorno
con i miei occhi nei suoi occhi
e vede ciò che io vedo:
la mia terra
con alberi di cocco e banani,
ma l’uccello sogna a occhi aperti di lasciarmi, di restare in [alto a mezz’aria
diventando la sua stessa isola.

*

鸟岛

有段日子我昏昏欲睡
就像这座岛
在水中安静得连水
都感觉不到
一只鸟飞过一座山
我突然清醒
山下蜿蜒着我的身体四肢 河流
我整夜睁着眼睛
黑懵懵
像鸟在水中
的倒影
鸟的眼睛
在我眼睛里睁开
一片黑
的岛
黑鸟唱着白色阳光早上好
从我头顶飞过
它的眼睛里有我的目光
远及我眼所能及的地方
那里是
我的家园 有
可可树 香蕉
而鸟的梦想是远离我 栖居于一个高空
成为自己的孤岛

Immagine: Opera di Zhong Biao.

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).