Arti marziali

da | Nov 3, 2014

Queste poesie sono tratte da I costruttori di vulcani – tutte le poesie 1975-2010, Luca Sossella editore, 2010, in ristampa in questi giorni, tranne Arti marziali, che è inedita. Polvere è l’inizio dell’omonimo poemetto.

Spiegazione di me stesso

Certo
mio padre
cercò
di fare di me un uomo
vale a dire
uno
capace di disprezzare gli altri
sei un poeta! – (mi diceva)…

io però
non sono mai diventato un uomo
e quindi sogno
quanto segue:
verrà
l’età della donna e del bambino
l’umanità femminile-infantile

questo non è il sogno di un poeta
state sicuri

*

Arti marziali

non fare mai quello che ti è stato insegnato
sconvolgi tutte le regole
usa le tecniche per il contrario per cui sono state inventate
spiazza l’avversario
Usa ciò che ti hanno insegnato in modo contrario, per [battere chi te l’ha insegnato
/e per mostrargli che non c’è niente di certo/ [//, neanche [le sue tecniche//]
pensa sempre
inventa sempre qualcosa
usa le vecchie regole per fare cose nuove
tradiscilo non affrontarlo lealmente
usa il paradosso [e] sii il più possibile pirandelliano
[P]per esempio dire:
scherzare sempre
“Il Fmi e la banca mondiale sono istituzioni che operano [nella segretezza e sono
responsabili dell’instabilità e della povertà
che dovrebbero curare” (Manifesto 19 aprile 2000)
Dichiarazione di Trevor Ngwane, di Jubilee
2000 del Sudafrica:
“questo è un movimento globale,
cominciato a Seattle, e basato su valori di
dignità umana e giustizia”

*

Sasso

Questa indulgenza che gli uomini si concedono col sonno
non assomiglia all’abbandono della morte?
una piccola morte un po’ anticipata, un breve riposo,
Questo goloso anticipo della morte,
così questo rammendare piccole cose porta le cose [migliori,
le più femminee,
queste cose femminee
e non ha importanza la reliquia come oscuro residuo
scrivo questo per dire che la morte e il sonno sono simili,
ovviamente, of course,
ma soprattutto che mi sono ugualmente cari,
e in questo atonale abbandono simile a legno di violino,
quando ancora non è stato percosso dall’arco,
e la vita e insieme ancora la non-nascita
e la morte del feto già vecchio
oh come roco il respiro
come torpido scorre il tuo sangue

*

Noi, mentre la casa crolla

Noi, che stiamo vivendo l’inizio del tracollo della civiltà [umana,
ci preoccupiamo di cambiare la carta da parati
e di lucidare i mobili
mentre la casa crolla ci dedichiamo a rovinose dispute con [il portiere
e facciamo progetti per migliorare (abbellire) le serrature [delle nostre case
le nostre case stanno cadendo e noi ci preoccupiamo di [abbellirle
perché gli animali domestici hanno bisogno di un [ambiente sereno

*

Polvere

Sarò sempre un po’ meno di quello che sono,
e anzi, molto meno. Polvere. Ho perso molto.
Ciò che si perde è irrecuperabile, e se lo si recupera esso
è ormai disperso, non rientra più nell’ordine prestabilito
delle cose. Sono contento
se di me non rimane che un lieve
involucro. Ho perso
molto. In questa levità,
ciò che più importa è l’assenza di acuti,
che tutto sia tondo e raccolto. Basta
questo. Tutto ciò che è devastato può divenire rotondo,
ancora rotondo. Come un vaso. E’ ancora possibile.
La polvere può essere recuperata. La polvere era una volta
detriti. Ora la polvere non è detriti,
è lenta friabile. La polvere
è un po’ meno, ma può essere
tenuta insieme. Le ferite
possono diventare polvere, raccolta
e conchiusa. Sono contento
di non capire le cose. La loro
ragione. Vi sono cose che ignoro, e sono
contento. Appaiono come misteri,
tranquille. Ad esempio,
la ragazza che incontro sempre, mi ama
o no? Non lo so. Sono contento
di non saperlo. Sono contento di non sapere
se l’amo, o meglio, so che non l’amo, che potrei
amarla; sono contento
di non sapere se avrei potuto amarla. Questo mistero
mi rassicura più del suo amore.
E’ bello non sapere. Non sapere, ad esempio,
quanto vivrò,
o quanto vivrà la terra.
Questa sospensione
sostituisce l’eternità.

*

Microfratture

L’idea della catastrofe, una catastrofe silenziosa,
appena avvertita, ma inevitabile.
Oppure le microfratture psichiche,
le microfratture di un’anima.
La mia anima è piena di
microfratture. Sono i piccoli traumi nascosti,
dimenticati, che tornano ogni tanto, quando l’anima è [sotto sforzo,
quando non te ne accorgi. Dentro sono franato tutto. Non [me ne accorgo,
ma lo sono. Magari quando attraversi una strada e un [rumore ti fa rabbrividire,
quando tremi alla pronuncia di un nome, quando
hai un improvviso soprassalto di insicurezza. Le [microfratture
sono le telefonate e gli appuntamenti che ti snervano,
improvvisamente,
l’andare in una stanza e chiedersi: che ci sto a fare,
ecc. ecc.
tutto un elenco dei nervosismi, dei soprassalti, delle cose [che ti feriscono,
e le minuzie che ti snervano, ecc ecc
il cervello che funziona troppo,

*

Albero

Per risparmiare tempo
– dato che ho una stampante,
stampo la minima variante, anche se potrei evitarlo;
calcolo che in tutto il mio lavoro
avrò impiegato un albero
in lavori inutili, o, comunque, evitabili.
Caro albero, non te la prendere.
Ho poco tempo, un’esistenza complicata,
tanti problemi e tanti dubbi.
Mi dispiace di averti ucciso per facilitarmi l’esistenza.
Lo so che è brutto.
Comunque ti prometto che,
quando mi ammazzeranno,
non farò tante storie.

*

POESIA PER MEDELLIN

In una foto degli scampati a un’inondazione
un uomo cammina nell’acqua che gli arriva al petto
un cane gli nuota accanto, ma si vede che l’uomo lo tiene [accanto a sé con una mano
sulle spalle l’uomo ha una bambina
che tiene in una mano le scarpe dell’uomo
la bambina tiene una mano sui capelli dell’uomo
e guarda verso il piccolo cane con un’aria un po’ assorta
mi ricorda altre figure femminili
conosciute in Colombia
come se la vita fosse un gioco
da affrontare con leggerezza

Immagine: Carlo Bordini, Foto di Myra Yara.

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).