Valentino Zeichen, Diario 1999

da | Giu 26, 2018

Diario 1999 racchiude frammenti, impressioni e poesie di Valentino Zeichen, fino ad ora inediti (Fazi, 2018). Dal volume proponiamo un’anteprima.

Lunedì 11 gennaio

Se solo volessi fingere
voli pindarici in poesia,
saprei anche simularli
ma preferisco parodiare
piuttosto che fare l’albatros.
La dispettosità è più connaturata
al mio spirito che non l’elegia,
quando da cacciatore
fiuto il librarsi in volo
dei poeti argonauti.

Sabato 30 gennaio

Fare i conti con gli avverbi
Senza ulteriori
lumi toponomastici
cerchiamo invano
i nostri futuri recapiti
negli avverbi di luogo
che dicono si spostino
con quelli di moto
già specchi di quelli
di tempo.

Domenica 7 febbraio

In margine alla festa; uno spaccato sociologico della società romana del potere.
Al compleanno di Edoardo mancavano i coniugi Scalfari, credo indisposti. Avendo loro, di norma, un codazzo di cortigiani al seguito, mi ha stupito come quelli dello strascico fossero tutti presenti, e tutt’altro che afflitti per l’assenza dei loro regnanti. Essendo la società romana del potere politico, giornalistico, manageriale, una società priva di valori, non li sa riconoscere nelle persone, ma solo negli incarichi che queste temporaneamente
ricoprono. Ne consegue che l’intercambiabilità delle persone per questo reciproco trattamento ne fa dei fantasmi veri e propri.

Lunedì 8 febbraio

Non è poi detto che le invenzioni
stiano sempre a inizio di secolo
e che tutto si ripeterà come prima.
Ma a ogni fine di secolo
immaginiamo la domanda
che aspetta al varco gl’autori.
Chi sono i decadenti e
quali gl’innovatori?
Come da esempio passato
gli opposti D’Annunzio-Svevo.

Mercoledì 17 febbraio

Il ministro della Cultura, Veltroni, ha dispensato ben 70 miliardi in sovvenzioni statali a una decina di film d’insuccesso, i quali ne hanno incassati complessivamente 20. Mi chiedo a quale scopo sperperare il denaro pubblico in imprese culturali insulse ed economicamente catastrofiche. Meglio affidarsi al mercato globale da cui possiamo acquistare buoni prodotti, a un decimo del prezzo occorrente in Italia per produrre questi film velleitari quanto scadenti.
Alla cena di stasera molti invocano sovvenzioni alla cultura nazionale, senza accorgersi che questa è un cadavere.
L’identità italiana non esiste più.

Mercoledì 24 marzo

Oggi è ricorso il mio compleanno, uno dei tanti che continuano a succedersi; non mi sento nello stato d’animo disponibile ai festeggiamenti. Infine, l’evento è reso più triste dal fragore di escavatrici e pale meccaniche che demoliscono incessantemente i solidi edifici posti ai due lati della mia baracca.

Giovedì 25 marzo

Tutt’intorno montagne di macerie, e in mancanza di vento c’è polvere sospesa in aria. È quanto accade nei dintorni. Per analogia è iniziata la guerra degli Alleati contro la piccola Jugoslavia, e alla televisione si vedono immagini di macerie, c’è una certa similitudine paesaggistica con qui. Cresce l’erba dentro le grondaie.

Venerdì 9 aprile

Sono troppo innanzi nel tempo
perché l’occulto passato
della prima infanzia
mi appartenga ancora.
Essendo io rinato
e morto da bambino.
Questo imprevisto iato
mi ha reso senza passato.

Immagine: Foto di Iuliano Lucas.

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).