Tre poesie di Barbara Köhler

da | Mar 28, 2021

Di Barbara Köhler, poeta e traduttrice tedesca (1959-2021), presentiamo delle traduzioni inedite a cura di Irene Fantappiè.

 

Gedicht

ich nenne mich du weil der Abstand
so vergeht zwischen uns wie Haut
an Haut wir sind nicht
zu unterscheiden zu trennen eins
und das Andere die Grenze ist
die Verletzung der Übergang
eine offene Wunde du nennst mich
ich wer von uns beiden sagt
hier hast du ein Messer
mach meinen Schnitt.

 

Poesia

io chiamo me stessa tu perché la distanza
sparisce tra noi come pelle
contro pelle siamo impossibili
da distinguere da dividere uno
e l’altro il confine è
la violazione il passaggio
una ferita aperta tu chiami me
io chi di noi due dice
ecco qui hai un coltello
fai il mio taglio.

 

*

Film ist vierundzwanzigmal
Wahrheit pro Sekunde
Jean-Luc Godard

 

Vierundzwanzigmal pro Sekunde
laufe ich mir davon kommt etwas
auf mich zu sagt: Ich

laufe davon bin fest
gehalten in den Bildern
die laufen ein Massaker
jede Bewegung eine Wendung
im Schlaf in vierundzwanzig
Stück pro Sekunde Stunden
der Tag zerteilt eine gepreßte
Stimme die Tonspur sagt: Ich

hab mich verlaufen sehe vor
lauter Bildern den Film nicht
den Stillstand sehe mich vor
vierundzwanzig Feststellungen
pro Sekunde bewegt die Hand
in den Mund gestopft:
Leben tut weh Madame beißen Sie zu.

 

Il cinema è verità
ventiquattro volte al secondo
Jean-Luc Godard

 

Ventiquattro volte al secondo
mi sfuggo mi viene
incontro qualcosa dice: Io

sfuggo sono tenuta
ferma nelle immagini
che scorrono un massacro
ogni movimento una svolta
nel sonno in ventiquattro
pezzi al secondo ore
il giorno smembra una voce
compressa la traccia sonora dice: Io

mi sono persa vedo di fronte a
tutte queste immagini il film no
la stasi vedo me di fronte
a ventiquattro affermazioni
al secondo muove la mano
ficcata in bocca:

La vita è dolore Madame morda.

 

*

[SELBANDER: wir beide]

SELBANDER: wir beide
und ein verlorenes Wort

einander verglichen
geht es mit uns fort

vonstatten die Schritte
– was kommt uns zu?

ein Ort, keine Mitte
Hand geht zur Hand

wo wir uns treffen
wächst das Selbdritte

was wir begreifen
ist schon der Rand

 

[IN ALTRO-UNO: noi due]

IN ALTRO-UNO: noi due
e una parola perduta

messi l’uno l’altro a confronto
le cose ci trasportano

avanti i passi
– cosa ci viene incontro?

un luogo, niente centro
mano va alla mano

dove ci incontriamo
cresce il terzo-uno

quello che comprendiamo
è già il margine