Terre di ginestra

da | Apr 20, 2018

Per tutto l’anno la ginestra
può fare uno o due germogli
ma ora è in piena fioritura.
Come se i piccoli tuorli

di tutte le uova degli uccelli
di tutti i nidi della primavera
avessero spine e fossero sospesi
ovunque sui rami a maturare.

Le colline si ossidano d’oro.
Sul fumo denso del verde germoglio
e resti di spine morte sotto i piedi
i fiori scottano.

Se avvicini un fiammifero alle ginestre,
se ne vanno in un attimo.
Non fanno fiamma nel sole
ma un feroce rovente tremore.

Eppure questo incenerirsi
prende solo la spina,
gli steli spessi non bruciano,
restano come ossa, corno carbonizzato.

Dorate, frastagliate, agili, increspate,
questa rachitica, asciutta ricchezza
persiste sui colli, lungo i fossi di pietra,
per letti di selce e campi di battaglia.

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).