Reloj Amargo – Poeti messicani contemporanei /2

da | Nov 25, 2013

In una ricognizione della generazione degli anni ’70 della poesia messicana non poteva mancare la voce di Jair Cortés, poeta sobrio e dalla scrittura che ha le proprietà dell’incisione. Presentiamo un manipolo di poesie inedite che saranno parte della raccolta Historia solar, di prossima pubblicazione. A cura di Lucia Cupertino.

AMARO OROLOGIO

Questi poveri oggetti, ancora / staranno da qualche parte.
Costantino Kavafis

Per mio zio Manolo.

1

In questa culla riposa mio zio
morto per il legno morto
ricordo di un albero
rami
le sue mani
raggi che illuminarono il corpo di qualche donna.

2

In questa stanza
stiamo vegliando mio zio
accendiamo ceri
illuminiamo chi crediamo in penombra
ma lui ha ormai chiuso le palpebre
e la penombra è per noi che cerchiamo di vedere a mezza [notte
quando una tormenta cancella la fosforescenza che [sogniamo.

3

Questo legno benedetto
lo prepararono per lui
ma gli hanno dato una bara di alluminio
metallo
per lui
che caricò metalli
nella tavola quantica del suo liceo.

4

Nei minuti,
all’interno di questo amaro orologio
che hai portato nel corpo
dando l’ora esatta della tua insonnia,
lì c’è il diagramma
con il quale troverai domani
una data piena di lucentezza.
Per oggi
annuncia il suo arrivo
lo spettro della solitudine.
Piove
su questa scrivania
di presenze
(energia)

5

Che transistor fu il tuo piccolo cuore
(il mio)
trascurava la sua tenera radice
connesso con cavi alla terra
per anelare un frutto
(un faro)
che verso sera
si spegneva.

6

Il mio tavolo è ora
un asse per maturare
vocaboli che non devo a nessuno.
Permettimi di poter aprire questa finestra:

da quella parte
si apre pure la rauca porta
da cui mio nonno
ha gettato semi d’arancia
mentre la radio
trasmetteva l’inizio della guerra.

***

RELOJ AMARGO

Estos pobres objetos, todavía/ estarán en alguna parte.
Constantino Cavafis

Para mi tío Manolo.

1

En esta cuna descansa mi tío
muerto para la madera muerta
recuerdo de un árbol
ramas
sus manos
rayos que iluminaron el cuerpo de algunas mujeres.

2

En este cuarto
estamos velando a mi tío
encendemos cirios
iluminamos al que creemos en penumbras
pero él ya cerró los párpados
y las penumbras son para los que intentamos ver a media [noche
cuando una tormenta borra la fosforescencia que soñamos.

3

Esta madera bendita
la hicieron para él
pero le dieron un ataúd de aluminio
metal
para él
que cargó metales
en la tabla cuántica de su gimnasio.

4

En los minutos,
dentro de ese reloj amargo
que llevaste en el cuerpo
dando la hora exacta de tu insomnio,
ahí va el diagrama
con el que hallarás mañana
una fecha llena de brillo.
Por hoy
anuncia su llegada
el espectro de la soledad.
Llueve
sobre este escritorio
de presencias
(energía)

5

Qué transistor fue tu pequeño corazón
(el mío)
descuidaba su tierna raíz
atado con alambres a la tierra
para anhelar un fruto
(un faro)
que por las noches
se apagaba.

6

Mi mesa es ahora
una tabla para madurar
vocablos que no le debo a nadie.
Permite que pueda abrir esta ventana:
allá
de aquel lado
se abre también la ronca puerta
por donde mi abuelo
arrojó las semillas de naranja
mientras la radio
transmitía el inicio de una guerra.

Poeti messicani contemporanei / 1: Rivera Garza.

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).