Potremo ora dunque

da | Set 3, 2014

Sono passate tante e tante cose sotto i nostri occhi,
che gli occhi non han visto nulla;
ma più oltre, laggiù,
la memoria come uno schermo bianco
e nel chiuso di una notte
scorgemmo strane parvenze,
strane più di te, passare e dileguare
nell’immoto fogliame di un albero di pepe.

Abbiamo conosciuto così bene la sorte
errando fra le pietre rotte
– tremila anni o seimila –
frugando in edifici diroccati
che potevano essere forse la nostra casa
e sforzando la mente e ricordare date e gesta d’eroi:
potremo ora dunque?

Siamo stati legati e sparpagliati,
abbiamo fronteggiato asperità inesistenti
– a quanto si diceva – smarriti,
ritrovando una strada intasata di reggimenti ciechi,
naufraghi in acquitrini e dentro il lago di Maratona:
potremo ora dunque morire normalmente?

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).