Pollicino quater

da | Lug 31, 2017

a Andrea Zanzotto

I.

Queste note nei giorni
sono briciole
per ritrovare il sentiero
lungo il bosco degli anni.
Ma verranno i fringuelli
a cancellare le tracce,
a beccare molliche,
a seguire la pista,
a mangiare la strada,
a divorarti.

*

Appendice

Una prosa

Epopea dei palloni perduti. Sono le briciole di Pollicino che dovrei ritrovare, per risalire il sentiero di casa. Quanti palloni! E ovunque. Nei fiumi, innanzitutto, che appena toccata l’acqua, scappano via veloci. Nei laghi, più pacifici, ma non meno insidiosi. Qualcuno al mare, molti sopra gli alberi, incastrati sui rami più alti a formare un groviglio inestricabile, una specie di simbolo araldico. E quanti finiti bucati! Quelli di plastica leggera, che volavano via alla prima brezza (“a vento”, si diceva, guardando le inverosimili parabole tracciate quando li si colpiva con violenza), ma anche gli altri, via via divorati dai cespugli, dai vetri, dalle spine. In definitiva, non c’è pallone che non si sia perso o forato. E forse tutto questo vorrà dire qualcosa.

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).