Poesia completa

da | Ott 9, 2018

Alcune poesie dall’edizione Poesia completa di Alejandra Pizarnik, a cura di Ana Becciu, Lietocolle, 2018.

Reminiscenze

e il tempo strangolò la mia stella
quattro numeri girano insidiosi
annerendo le confetture
e il tempo strangolò la mia stella
camminava logora sul pozzo scuro
la lucentezza piangeva al cospetto del mio vigore
e io guardavo e io guardavo
e il tempo strangolò la mia stella
ricordare tre ruggiti di
tenere montagne e radio oscure
due calici gialli
due gole raschiate
due baci che comunicano la visione di
unesistenza a unaltra esistenza
due promesse che gemono di
tremende loquacità lontane
due promesse di non essere di sì essere di non essere
due sogni che fanno il girotondo del destino
attorno a un cosmo di
champagne giallo bianchiccio
due sguardi che rinfrancano l’avidità di una
piccola stella
e il tempo strangolò la mia stella
quattro numeri ridono in giravolte instabili
uno muore
uno nasce
e il tempo strangolò la mia stella
suoni di nenufari ardenti
staccano le mie ombre future
uno sconcertante vapore riempie
il mio angolo soleggiato
l’ombra del sole tritura la
sfinge della mia stella
le promesse si coagulano
di fronte al segno di stelle strangolate
e il tempo strangolò la mia stella
ma la sua essenza esisterà
nella mia interiorità atemporale
brilla essenza della mia stella!

*

Cielo

guardando il cielo

mi dico che è celeste stinto (tempera
blu puro dopo una doccia gelata)

le nuvole si muovono

penso al tuo volto e a te e alle tue mani e
al rumore della tua penna e a te
ma il tuo volto non compare in nessuna nuvola!
mi aspettavo di vederlo aderito a lei come un
pezzo di cotone iodato allinterno di tessuto adesivo
continuo a camminare

un cocktail mentale piastrella la mia fronte
non so se pensare al cielo o a te
e se lanciassi una moneta in aria? (testa tu iella per il cielo)
no! il tuo essere non si mette a rischio e
io ti desidero ti de-si-de-ro!
cielo pezzo di cosmo cielo pipistrello infinito
immutabile come gli occhi del mio amore

pensiamo a tutti e due tutti e due

tu + cielo = le mie galoppanti sensazioni
biformi bicolorate bitremende bilontane
lontane lontane

lontano

sì amore sei lontano come la zanzara
sì! quella che insegue una zanzara femmina accanto
al lampione giallosporco che vigila sotto il
cielo neropulito in questa angosciante notte
………………………………..piena di dualismi

*

Salvazione

Fugge l’isola
E la ragazza riprende a scalare il vento
e a scoprire la morte dell’uccello profeta
Ora
è il fuoco sottomesso
Ora
è la carne
la foglia
la pietra
perduti nella fonte del tormento
come il navigante nell’orrore della civiltà
che purifica la caduta della notte
Ora
la ragazza trova la maschera dell’infinito
e rompe il muro della poesia.

*

Esilio

A Raúl Gustavo Aguirre

Questa mania di sapermi angelo,
senza età,
senza morte in cui vivermi,
senza pietà per il mio nome
né per le mie ossa che piangono mentre vagano.

E chi non ha un amore?
E chi non gode tra i papaveri?
E chi non possiede un fuoco, una morte,
una paura, qualcosa di orribile,
per quanto sia con piume, per quanto sia con sorrisi?

Sinistro delirio amare un’ombra.
L’ombra non muore.
E il mio amore
abbraccia soltanto ciò che fluisce
come lava dall’inferno:
una loggia silenziosa,
fantasmi in dolce erezione,
sacerdoti di spuma,
e soprattutto angeli,
angeli belli come coltelli
che si levano nella notte
e devastano la speranza.

*

La poesia che non dico,
quella che non merito.
Paura di essere due
sentiero dello specchio:
qualcuno addormentato in me
mi mangia e mi beve.

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).