Meridiani e paralleli

da | Giu 12, 2016

I

L’esplosione dell’albero, estate, il castello carico di storia:
la passeggiata del granduca, libri, umanisti; cani
corrono il gran parco,
un alterco più dietro…
Per la strada al passaggio impietrì
della giovane musa, ostinato
l’inseguì, poi, sicuro di non raggiungerla.
Tentò un camion di travolgerlo,
sparì al di là del traffico
e una ferita nel dolente capo
attraversato da un’escavatrice. E’ vero,
raggiungere voleva il filo dell’Adriatico
e scovare lì notizie,
come chi su una nuvola scruta la trascrizione di sè.

Sembrò per un momento l’appagasse
il mare di tulipani, il prato del castello tenuto verde al [mattino
dove di sè tutto l’obliò.
L’autore del delitto rimase sconosciuto: e la sega
partendo di fianco riesce a lacerare, il tutto
abbandonato nell’ombra.

II

Salito a bordo si avvia: senza intoppi il motore lo conduce
nell’aria di un aperto mare trapassato
da alti pali di ronzanti telegrafi.
Fermo ad ascoltare. L’onda leggera risciacqua.
Ormai in navigazione, coperto di sale, prosegue
e pensa intanto a una terra
come l’antico folle scopritore:
d’alberi nuovi si vela l’orizzonte,
di uccelli. Galleggiano gusci scagliati da un vento.
E là doveva giungere e approdare? Eretta
nell’isola rapidamente una tenda
visse per anni, impazzito.
Sparsi, attorno, cadaveri a migliaia, di pappagalli.

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).