Lingua sommersa

da | Lug 9, 2021

“Lingua sommersa” è una plaquette di Prisca Agustoni, uscita per la collana ‘Isola’ a cura di Mariagiorgia Ulbar, con illustrazioni di Serena Schinaia. Pubblichiamo le prime tre poesie.

 

I

Siamo una specie che migra,

senza orme né residui nella memoria

della gente. Solo ombre,

parole in mutazione, segreti 

questi tre chiodi nello sterno.

Un giorno la bufera ci prende 

sul pendio, dove abbiamo fatto sosta.

Animali dormono attorno al fuoco,

mentre madri coltivano l’orto.

Poi giunge la pioggia e la paura.

E ci mettiamo di nuovo in viaggio:

solo un cane ci segue, quasi umano,

verso nord:

un carovana silenziosa che sale

lungo il tempo fino al tempo dello schermo.

 

II

Anche loro migrano con noi,

non sono solo dei visi spenti

nella memoria: conoscono gli arnesi

della guerra e del corpo, la brace

più scura, il brivido della pelle

e la fiamma che si estende

come scintilla nel prato.

La calma del muscolo mentre dorme.

Da sempre vengono con noi,

fianco a fianco : sono la replica

invisibile del nostro passo, l’ombra

che avanza sicura nel deserto,

il rovescio dello specchio

nello scarto del tempo. 

 

III

Far implodere la lingua

madre come torre che crolla

dal nulla,

 

o come terra che dall’interno

si squarcia e si apre, 

 

e con le rovine

disegnare una nuova casa 

su un vecchio quaderno: 

 

cercare il mastice tra le parole

che restano,

incollare i cocci

della lingua morta 

 

che perdurano

come debito nel sangue

e tornano

nel gesto eterno

di chi impara una lingua antica : 

 

accarezzare

a contropelo

il dorso del dinosauro 

 

Immagine: Serena Schinaia, Street Art, Roma.