Claude Royet-Journoud è uno dei più importanti poeti contemporanei in Francia. La sua scrittura portata al limite della rarefazione, spogliata della metafora e del dispositivo poetico convenzionale ha sviluppato uno stile libero in quella ricerca continua di una nudità di parola. Lo spazio bianco, le parole, la messa in pagina condividono all’unisono il silenzio del libro. Questo silenzio è la grana della voce che resiste e nutre la parola. Le nature indivisibili, ultimo libro della tetralogia cominciata nel 1972 con il libro Le Renversement, conferma definitivamente questo percorso: l’inscrizione della poesia sulla pagina come teatro catartico del desiderio. Quella di Claude Royet-Journoud è una poesia che aderisce alla realtà senza compromessi, dove leggere significa non più voler sapere e comprendere, ma far dell’incomprensibilità un’esperienza inaugurale della lettura. A parte alcune traduzioni apparse in rivista, Le nature indivisibili è il primo libro di Claude Royet-Journoud apparso in Italia (Effigie, 2017). La traduzione è a cura di Domenico Brancale.
ho bisogno di pensare alla tua mano sulla carta
è l’esercizio più basso
che permette di seguire
una riduzione geografica
erano in attesa di essere notati
*
PORTAMENTO DI VOCE
1
potresti definire l’immagine
dei frammenti si spostano
un’architettura funge da titolo
2
fa il punto
alla fine del volume
un gruppo ha qualcosa di accidentale
3
vi aiuterà questo?
4
il nero si stacca dal nero
i colori sono rinchiusi
5
l’infanzia di una sillaba
come il cuore e il cervello
6
il dolore di un sonno illecito
a nulla serve scriverti
7
un cerchio intorno alla memoria
8
il dolore rimane
non c’è più nessuna frase
il giorno
corre su una parola
si apre senza il nostro bisogno
di comprendere
«la proposizione è una misura del mondo»
9
sono parecchi giorni
cosa ne saprebbe lei del luogo
della perdita
non esiste di più che l’imperfetto
del verbo clore
10
lei si lacera in ogni lettera del suo nome
11
«sono gli occhi che mi hanno dato i reni»
è lì
non conosco la storia
sono fuori di me
sono fuori di me
*
il dorso
…………..la ramificazione dei nervi
tutto questo blu che dilaga
il bambino senza memoria
pianta un dito nella terra
l’aurora si allontana
una sola rappresentazione per il coro
Yves Bonnefoy, L’ora presente (Poeti francesi contemporanei /1)
Guy Goffette, Elogio per una cucina di provincia – Poeti francesi contemporanei /2
Philippe Latreille, Maree Basse – Poeti francesi contemporanei /3
Ghérasim Luca, L’eroe-Limite – Poeti francesi contemporanei /4
Valerie Rouzeau, «MON AVION EST DÉLAYÉ…» – Poeti francesi contemporanei /5
Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).