La fonte di Isadora

da | Ago 5, 2022

Cinque poesie da una raccolta inedita.

 

Le impronte

 

In offerta una kibisis

 

per feticisti di impronte digitali

e di baci a gea

la sua memoria        rabdomante

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una videocassetta non datata

viaggio presso gli yanomami

 

contro le punture di fantasmi

dipingersi il corpo di linee di cerchi

di bocche sciamaniche

 

hula hoop infuocato

            con cui roteare i fianchi

refrattari d’erranza

ipnosi per yoyo ojo hoyo

 

diario di bordo

 

 

 

Cartografie di abissi

 

La bussola dimentica il sorgere              oriri

 

ma la mano   ondosa                       della ninfa

nella foresta pietrificata

indica                         la sorgente

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la linea madre

che fu disegno antropomorfo

nel tracciato dei secoli

 

infiltrazioni    per      infiniti                         setacci

per      coppe             dal      fondo a          precipizio

vicende delle immagini                 nomadi

 

fuoriversano

dai

pori

ctoni e celesti

 

 

 

Soffia papaveri

 

Insieme e trasversali          soffiano sui mucchi di terra

                                                            sul travertino giallo dorato

 

fra calce e triglifi blu esse              disvelano

                                  sorellanze di incantatrici

                                                danze            

 dell’estasi

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                        la sineddoche della lieta profuganza

riannoda gli elementi di una protokoiné

la metanoia  i voti  gli inchini

i papaveri della Potnia

 

un nostos di doni

nella raccolta di grani fertili

nella mescolanza     che (s)chiarisce

 

un ricordo ogni rintocco?

 

 

 

Lampada

 

Un’impronta più grande

compagine di appartenenze

non ancora omologate

crocevia gitani della matassa

 

bandoli?

 

luce per forza centripeta

fulgida e subito evanescente

batterie da ricaricare

per ruota inarrestabile

 

bottoni sinaptici si attivano

attraverso sollecitazioni e lenti incurvate

 

umori in ampolla

            grappoli ancillari

conciliano la discrepanza

del crogiolo

 

la capacità innata di indicare

 

 

 

In-canti

 

Isadora ascolta un canto

sotto il verde stendardo

 

è l’epopea delle tavole

che si ripercorre in avanti e indietro

così come per geniture

 

inciampa il piede

interrompe la linea

danza

 

rinasce

la

lingua

sensuale

del

vento

 

 

NB: Queste poesie non rispettano sempre le spaziature della versione originale. Ci scusiamo per l’inconveniente.