La collaborazione

da | Dic 3, 2018

Quattro poesie da La collaborazione, Marcos y Marcos, 2018.

La casa di Coyoacán(1)

Non potendo alzare il pugno nel suo giardino
davanti alla lapide coi due attrezzi incisi
nell’eterna speranza che il lavoro vincerà
e non la schiavitù dopo un secolo di astrazioni
ero in posa per la foto con il sole in faccia
e i nomi degli studenti (2) scritti sulla stele
continuavano a sfilare sul mio piccolo ego
come la scrivania le carte e la macchina
da scrivere il letto per la siesta si muovevano
così il veloce fendente raggiungeva il cervelletto
del vegliardo seduto col sorriso diabolico
Io fui comunista per il tempo di una visita
è vero per me la sconfitta è più onorevole
della svolta liberale o la fine dei soviet

(1) La casa in cui Lev Trockij visse i suoi ultimi anni, a Città del Messico.
(2) Il 26 settembre 2014, 43 studenti della Scuola Normale Rurale di Ayotzinapa sono dati per dispersi nella città di Iguala (Stato di Guerrero), prima di una manifestazione che denunciava le pratiche del governo messicano. Le autorità pensano che il sindaco di Iguala e sua moglie siano i mandanti più probabili del rapimento.

*

INVESTIREMO LO SPAZIO PUBBLICO

che non abbiamo mai posseduto

è bella la forza del diritto

non il suo limite – un’impostura

prendiamocela coi loro simboli

lasciamoli al buio decadenti

Se moriamo perderanno i denti

come noi gli sdentati gli ignobili

E una volta passata la soglia vergognosa

ecco la lezione di Storia

chi lavora ha ancora una classe

ma l’interesse comune lo concerne?

*

QUALE EFFETTO PUÒ PRODURRE SAPERE

che noi non entreremo nella Storia?

È che lo status quo ha la pelle dura

si riparano vetrine e facciate

L’essenza dell’azione è la presenza

per questo ci fa bene riconoscerci

Io sono dei vostri come te e lei

puntiamo i cannoni contro i maestri

se in quei palazzi ci fanno più male

che nei cieli i loro oscuri cecchini

Eccoci nudi piccoli e rabbiosi

*

UN UOMO IN PIEDI

opposto al cannone d’acqua

fiori freschi ai celerini

raschiati dall’asfalto

così l’uomo galleggia

più in là nella sua bava

gabbie per animali urbani

l’armamentario antisommossa

e le nostre risa le risa

totalmente sproporzionate

come i loro intrighi

la ragazza spinta da un calcio nel pube

la signora tirata per le ciocche

lungo il fiume

tolta dalla circolazione

Le nostre richieste nulle:

« Il mondo o niente »

Oggi agli sportelli della BNF(3)

c’è una forte catena umana

instauriamo la gratuità

con la mostra aperta a tutti

Domani andiamo ad istigare

gli operai della Peugeot

 

(3) Biblioteca Nazionale francese.

 

Immagine: BNF, esterno.

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).