Il paese mitologico – Poeti argentini contemporanei /4

da | Feb 19, 2016

Sette poesie nella traduzione di Stefano Berardinelli.

Il paese mitologico

Dai loro quattro chiodi le foto sul muro mi dicono
dall’altra parte del mare le nostre ossa si sfanno,
dall’altra parte del mare ci sono fiori rossi sopra certe [tombe
e silenzio, rabbioso silenzio su altre
da questa parte del mare,
in questo bel paese mitologico e quasi nostro
i ribelli ufficiali contemplano
le loro ferite d’arma da fuoco nella schiena,
le loro foto autorizzate;
le migliori vite che mi circondano perdono la forma,
ai ribelli ufficiali non piacciono né la rabbia né la [tristezza,
i morti che non dimentichiamo li irritano in particolare,
ma che possiamo farci,
dando prova di mancanza di rispetto
le nostre ossa si muovono protette dalla loro furia,
usano dirsi non siamo morti.

*

El país mitológico

Desde sus cuatro clavos las fotos de la pared me dicen
del otro lado del mar nuestros huesos se deshacen,
del otro lado del mar hay flores rojas sobre ciertas tumbas
y silencio, rabioso silencio sobre otras
de este lado del mar,
en este hermoso mitológico país y casi nuestro
los rebeldes oficiales contemplan
sus balazos en la espalda,
sus fotos autorizadas;
las mejores vidas que me rodean pierden la forma,
a los rebeldes oficiales no les gustan ni las rabias ni las [tristezas,
los muertos que no olvidamos los irritan en particular,
pero qué se le va a hacer,
dando pruebas de falta de respeto
nuestros huesos se mueven amparados por su furia,
suelen decirse no estamos muertos.

***

Sono una donna lavorata dai fantasmi…

Sono una donna lavorata dai fantasmi
inchiodata a quattro chiodi perché detiene valori screditati
marchiata per aver cercato di pensare chiaro
sola e un po’ errante in questa reincarnazione
senza un mantello balsamo qualcun altro
per aver compreso a lungo termine
gli amici sono lontani gli specchi vicini
ho perso un codice dolorosamente conquistato
e ora capire significa soltanto
illuminare una via reale di pietra
senza passi che fuggano o si avvicinino
senza passo alcuno

*

Soy una mujer trabajada por los fantasmas…

Soy una mujer trabajada por los fantasmas
clavada a cuatro clavos por detentar valores cuestionados
marcada por haber intentado pensar claro
sola y algo errante en esta reencarnación
sin un manto bálsamo otro alguien
por haber comprendido a largo plazo
los amigos están lejos los espejos cerca
he perdido un código dolorosamente conseguido
y ahora entender sólo significa
iluminar una vía real de piedra
sin pasos que huyan o se acerquen
sin paso ninguno

***

Sorvegliata da colti pensatori che hanno confuso…

Sorvegliata da colti pensatori che hanno confuso
l’ideologia con le scienze applicate
l’etica con lo spontaneismo
l’arte con l’abilità manuale
e la lotta di classe con il rinnovamento di generazioni
vedo come i nuovi padroni della cultura
hanno distrutto ciò che amavo e dato volto al nemico
ma istante per istante ricordo
che il fronte interno non si deve rompere
sebbene ormai quel fronte siano solo
la mia memoria e la mia solitudine

*

Acechada por cultos pensadores que han confundido…

Acechada por cultos pensadores que han confundido
la ideología con las ciencias aplicadas
la ética con el espontaneísmo
el arte con la habilidad manual
y la lucha de clases con la renovación de generaciones
veo cómo los nuevos dueños de la cultura
han destruido lo que amé y dado rostro al enemigo
pero minuto a minuto recuerdo
que no debe quebrantarse el frente interno
aunque ya ese frente sólo sean
mi memoria y mi soledad

***

ora che quasi non ci conosciamo…

ora che quasi non ci conosciamo
ed è più allettante dividere le nostre vite
con quelli che le ignorano
illusi sedotti dalla nostra seduzione
facciamo un passo per questo gelido parco europeo
approfittiamo delle poche ore di luce
benché ormai non sia più perché i nostri racconti [concordino

*

ahora que casi no nos conocemos…

ahora que casi no nos conocemos
y es más halagador compartir nuestras vidas
con los que las ignoran
ilusos seducidos por nuestra seducción
demos un paso por este helado parque europeo
aprovechemos las pocas horas de luz
aunque más no sea para que nuestros relatos concuerden

***

leggo sempre nelle poetesse invocazioni alla madre…

leggo sempre nelle poetesse invocazioni alla madre
e vengo a scusarmi a dirti che ancora oggi
quasi alla fine ormai
non so che protezione sperare se non quella
dei miti che implacabilmente mi imponesti
leggo nelle poetesse
madre dell’orrore proteggimi nel tuo mondo senza dolore
ma tu marcavi la mia vita per la verità
l’abbandono
ed io posso soltanto discolparmi e pentirmi di non essere [caduta
per mia meschinità
in tutti gli abissi che sognavi per me

*

leo siempre en las poetas invocaciones a la madre…

leo siempre en las poetas invocaciones a la madre
y vengo a excusarme a decirte que aún hoy
ya casi en el final
no sé qué protección esperar más que
los mitos que implacablemente me impusiste
leo en las poetas
madre del horror ampárame en tu mundo sin dolor
pero vos marcabas mi vida para la verdad
el desamparo
y yo sólo puedo disculparme y arrepentirme de no haber [caído
por miserable
en todos los abismos que soñabas para mí

***

per un poeta…

per un poeta
lo strumento del suo potere
la vetrina della sua ideologia
sono le poesie
dopo viene la spiegazione
il cartesianesimo che tanto seduce nei reportages
il progetto estetico che mette in soggezione le anime [buone
qualcuno legge uno sconosciuto
ricorda per sempre certe parole
dietro di esse c’è una biografia
forse anche un lottatore
e a volte perfino la corte di una regina
e quel lettore felice
a gloria della poesia
lo ignorerà

*

para un poeta…

para un poeta
el instrumento de su poder
el escaparate de su ideología
son sus poemas
después está la explicación
el cartesianismo que tanto seduce en los reportajes
el proyecto estético que apabulla a las buenas almas
alguien lee a un desconocido
recuerda para siempre unas palabras
detrás de ellas hay una biografía
a lo mejor también un luchador
y a veces hasta la corte de una reina
y ese lector feliz
para gloria de la poesía
lo ignorará

***

Angelo dell’Annunciazione
Museo del Petit Palais di Avignone

perduto il resto della sua tavola
solo con la sua aureola e una corrosa doratura
ricorda che la sua funzione a questo mondo è annunciare
ed è pronto a farlo benché non abbia davanti
quella vergine che lungo i secoli
fu dama di varie città e distinti vestimenti
e sarebbe pronto ad annunciare
anche a una ragazza della periferia industriale
quando inoltre era rossa e la gente mangiava
perché il suo oggetto non è chi lo guarda ma il messaggio
il messaggio dice non so qual è
ma fino alla fine dei giorni
compirò il mio destino
come spero lo compiano tutti coloro che mi guardano
io sono caduto in questa città
dove per anni si è distribuita l’eternità
per ricordare che i destini si compiono fino alla fine
e non si perdono i raggi d’oro i ricordi familiari
gli amici di tutta la vita il retaggio dell’ideologia
non si abbandonano gli incarichi non si cambiano in [fretta le
adesioni a seconda dei fallimenti o delle sconfitte
si persiste
perduto il destinatario e svuotato il messaggio
continuerò ad annunciare perché fui mandato in questo [mondo per
inquietare e nessuno mi potrà zittire
quella che stava davanti a me è scomparsa
il giglio lo stupore o il terrore della giovane che mi [ascoltava
i segni divini che dovettero accompagnarmi
solo con questo rametto e un ricordo del vento nel [mantello
alzo questa mano gotica
e annuncio davanti a un vuoto dove so che qualcuno [ascolta

*

Ángel de la Anunciación
Museo del Petit Palais de Avignon

ya perdida el resto de su tabla
solo con su aureola y un dorado gastado
recuerda que su función en este mundo es anunciar
y está dispuesto a hacerlo aunque no tenga delante
a esa virgen que durante siglos
fue dama de distintas ciudades y varios trajes
y estaría dispuesto a anunciar
aun a una muchacha del cinturón industrial
cuando además era rojo y la gente comía
porque su objeto no es quién lo mira sino el mensaje
el mensaje dice ni sé cuál es
pero hasta el final de los días
cumpliré mi destino
como espero lo cumplan todos los que me miran
yo he caído en esta ciudad
donde durante años se repartió la eternidad
para recordar que los destinos se cumplen hasta el final
y no se pierden los rayos de oro los recuerdos familiares
los amigos de toda la vida la herencia de la ideología
no se abandonan los oficios no se cambian rápidamente las
adhesiones según los fracasos o las derrotas
se persiste
perdido el destinatario y vaciado el mensaje
seguiré anunciando porque fui enviado a este mundo para
inquietar y nadie me callará
ya ha desaparecido la que estaba delante de mí
la azucena el asombro o terror de la joven que me [escuchaba
los signos divinos que debieron acompañarme
sólo con esta ramita y un recuerdo del viento en mi capa
levanto esta mano gótica
y anuncio ante un vacío donde sé que alguien escucha

(da Per un fantasma intimo e segreto. Poesie 1967-2014, Lietocolle, 2015)

Hugo Mujica, Cuando todo calla – Poeti argentini contemporanei /1
Mercedes Roffé, L’algebra oscura – Poeti argentini contemporanei /2
Diego Bentivegna, La pura luz – Poeti argentini contemporanei /3

Immagine: Joan Jonas, They Come to Us without a Word II, 2015.

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).