Due voci. Inediti e traduzioni /10

da | Mar 31, 2019

Nella decima puntata della rubrica “Due voci. Inediti e traduzioni” pubblichiamo due traduzioni da Violeta Medina a cura di Franca Mancinelli e due inediti di Franca Mancinelli usciti su «Levania», n. 8, gennaio 2019.

Violeta Medina, da Penta Gramas (Ediciones Endymion, 2004)

¿Qué la noche traspasa los huesos
y si no hay huesos?

¿si la noche
está colgada
de un rayo
y parte por el medio
a los vizcondes
a los santos

al encantado
y a los desollados?

Increpa Job,
ruge.
Delata la pobreza de la raza.
La bestialidad de las preguntas:

¿cuánta luz es necesaria para
vivir lo oscuro?

*

Che la notte trapassa le ossa
e se non ci sono ossa?

se la notte
pende
da un fulmine
e spezza a metà
i visconti
e i santi

l’incantato
e gli scorticati

Impreca Giobbe,
ringhia.
Denuncia la miseria della razza.
La bestialità delle domande:

quanta luce è necessaria per
vivere l’oscuro?

***

da Cristales en el tiempo (Huerga & Fierro Editores, 2017)

Del Bosco
me gusta todo:

su jardín, sus delicias

saboreo su cerdo-monja
en el infierno ¿o es el limbo?

sus figuras negras en el jardín
¿o es el paraíso?

la jirafa del edén
la nariz, la pestaña
de Dalí, cinco siglos antes de nacer,

los tres huevos alquímicos
de los tres retablos
son más, mucho más los huevos,

es mucho más la alquimia
la voltereta a lo sagrado
a tu esquina más siniestra

a tu pasado sin retorno
pintado en tres estacadas
todos acuchillando el ojo
¿o eran las orejas?
paraíso que es infierno

el azul dentro del fuego

hombre, mujer y Dios

las bestias jugaron, juegan,
a ser tres de una sola vez

*

Del Bosco
mi piace tutto:

il suo giardino, le sue delizie

assaporo il suo maiale-monaca
nell’inferno o è il limbo?

le sue figure nere nel giardino
o è il paradiso?

la giraffa dell’Eden
la narice, il ciglio
di Dalì, cinque secoli prima di nascere,

le tre uova alchemiche
dei tre retabli
sono di più, molto di più le uova,

è molto più l’alchimia
la capriola nel sagrato
al tuo angolo più sinistro

al tuo passato senza ritorno
dipinto in tre steccati
tutti accoltellando l’occhio
o erano le orecchie?
paradiso che è inferno

l’azzurro dentro il fuoco

uomo, donna e Dio

le bestie giocarono, giocano,
a essere tre in una sola volta

***

Franca Mancinelli, Inediti, da «Levania», n. 8, gennaio 2019.

la stanza si chiude
stringe come una mano
due pezzi di pane a sbriciolarsi

corpo e sangue di nessuno
fate questo nella dimenticanza
di voi solo un residuo
da spazzare via.

*

nebulose, muchi chiari
dai tuoi transiti bave
e in una scia di cometa si accende
l’universo – di tutte le vite:
figli dei miei figli ruotano
in una centrifuga.

Immagine: Spencer Finch.

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).