Con le braccia e col pensiero

da | Nov 4, 2016

Cinque inediti.

Con le braccia e col pensiero

Si apprende con sgomento a volte,
nozioni suggerite, o intuito di padre,
la demolizione del pensiero in una zona corticale,
cartilagini di cielo, stelle filanti,
lasciate come reperti di una lontana festa,
o di una guerra di carta,
carnevale in martedì grasso,
aria fritta sopra i nostri frammenti.
………………………………….
Ettore alza al cielo Astianatte,
simbolo antico, affetto e compromesso,
lo eleva con le braccia e col pensiero.

*

Se anche rimanesse per poco il diritto di riversare il proprio amore sui movimenti più lenti del tempo, se rimanessimo innocenti ad ogni specie, a ogni vana repulsione, a qualsiasi cosa data in prestito a un interno già accaduto e già risistemato.

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Imperfetto è ciò che si è trovato, l’opera incompleta è trasformata in desiderio e ha una propria e viva collazione, essere utile nelle ossa ai nostri simili, salvaguardare ciò che ci rimane per restare in una spazio che si fonda su se stesso e sotto ha un qualcosa che sprofonda.

*

Altri animali

Non sapremo mai a chi sia venuta la brillante idea
di vendere vita dentro a una latta senza apri-scatola,
non conosceremo le vittime e nemmeno i carnefici
in questa dimensione bruciata che è già archeologia
di carne viva.
In televisione prende forma di mollica
l’agghiacciante mondo a capinculo:
i semimorti, i fantasmi di nuova cittadinanza,
il tempo di notte, gli uomini vermi,
si accontentano di ciò che passa nei canali costruiti
per il piscio della povera gente.
La nuova manna ricopre le differenze, il
mercato non ha cultura da difendere, l’etica
generazionale punta sulla delusione, tutto
ristagna ma l’odore nelle nostre case ancora
non si sente.

*

Un cronometro sentimentale dovrebbe contenere qualcuno che ti sogna per come sarai. Eravamo in un ingorgo diventato terapeutico, ascoltavamo di più, perché tutto era una strana digressione della vita verso un punto che se precipitava ci conteneva tutti. Può essere che sia passato tanto, poi è emersa la storia di noi due che ci eravamo attaccati a un cordone ombelicale per non precipitare prima che iniziasse il nuovo mondo.

Immagine: Ceal Floyer, The Answer, 2015.

Caporedattrice Poesia

Maria Borio è nata nel 1985 a Perugia. È dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato le raccolte Vite unite ("XII Quaderno italiano di poesia contemporanea", Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (Pordenonelegge-Lietocolle, Pordenone-Faloppio, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Ha scritto le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui. La poesia italiana dal 1970 al 2000 (Marsilio, 2018).