Alcune poesie in anteprima da “Cicatrici” di Giovanna Rosadini, da poco uscito per Einaudi.
TERRA DI NESSUNO
” Il cuore dell’uomo è ingannatore piú di ogni altra cosa”
Anche se mi hai desolato la terra, e seminata a sale
giace nella sua inerzia; se le radici non trovano
alimento per i frutti, e diffidano ormai del ventre
tellurico dove avevano attecchito; se l’aria è di ferro
e l’orizzonte di piombo, e il mare un pensiero
annegato, un paesaggio dimenticato: io
conto i giorni, e ripasso me stessa a memoria.
*
TRASCENDENZA
I.
“Rinnova i nostri giorni, rendili come quelli di prima”
Lamentazioni, 5
Quando la luce diventa nero
e il lampo incenerisce l’albero
mi misuro con la tua mancanza
Nel respiro tagliato dall’ombra
la sostanza cieca di una pena antica.
II.
La luce di maggio resuscita il mondo
i colori accesi per la gioia dello sguardo
che torna a misurarsi con l’orizzonte
Ma il pensiero è riverso, assiderato
e il cuore in un letargo ostinato.
III.
Bianco fra le parole, alito di luce
nella foresta pietrificata del testo.
È nel vuoto che si dispiega l’infinito.
Nell’incompleto, la tensione a una
possibile pienezza, d’infanzia felice.
IV.
Ogni volta che si è chiuso il cerchio
della nostalgia restaurando la pienezza
dell’intero, ogni volta che ho riconosciuto
quell’unico che poteva dire chi ero: ogni
volta che ho sentito di avere amato davvero.
V.
Corpo abitato per essere messo a frutto,
battito raddoppiato che galleggia nel guanto
di placenta, gravido mistero incarnato
in linfa di nuova vita, grumo palpitante,
briciola siderale generata dal desiderio.
VI.
Lingua che batti il tempo del corpo
adagiata nell’orchestra di segni sulla
pagina: l’indecifrabile che qui ci ha scritto
è la memoria di un futuro già compiuto:
quanto ci occorre per poterci dire tutto.
*
MADRI IN GUERRA
A Rachel Goldberg-Polin e le altre
Difficile speranza nell’ora
in cui l’oscurità ruggisce e l’anima
cola a picco nella nera vertigine
di un tempo che piú non si dà,
rastremato dall’inverosimile
che si è manifestato, l’estinzione
del senso che le cose hanno avuto,
la scomparsa del mondo che è stato
lo sguardo limpido di chi l’ha animato.
*
Corpo alfabetico intinto nell’inchiostro
della pagina, nero di lingua che scioglie
le briglie alla mano, pensiero scheggiato
in linee di testo, segmenti di osso affilato.
*
Sparire, implodere in un punto cosmico,
estinguersi nello scivolamento, puro
sedimento senza piú coscienza, volto
dissolto nella nebbia, palpito riassorbito.