Tutto il mondo è vedovo

da | Feb 12, 2021

Tutto il mondo è vedovo se è vero che tu cammini ancora
tutto il mondo è vedovo se è vero! Tutto il mondo
è vero se è vero che tu cammini ancora, tutto il
mondo è vedovo se tu non muori! Tutto il mondo
è mio se è vero che tu non sei vivo ma solo
una lanterna per i miei occhi obliqui. Cieca rimasi
dalla tua nascita e l’importanza del nuovo giorno
non è che notte per la tua distanza. Cieca sono
chè tu cammini ancora! Cieca sono che tu cammini
e il mondo è vedovo e il mondo è cieco se tu cammini
ancora aggrappato ai miei occhi celestiali.

(da Variazioni belliche, 1964)

Amelia Rosselli nacque a Parigi (1930), figlia dell'esule antifascista Carlo Rosselli, teorico del Socialismo Liberale, e di Marion Cave, nata in Inghilterra e attivista del partito laburista britannico. Nel 1940, dopo l’assassinio del padre e dello zio, ordinato da Mussolini e Ciano, ad opera delle milizie fasciste in Francia (1937), esulò con la famiglia, esperienza che determinò il carattere apolide ed insieme personalistico della sua opera. Si trasferì dapprima in Svizzera, quindi negli Stati Uniti e in Inghilterra. Negli anni sessanta si iscrisse al PCI e cominciò a pubblicare i suoi testi principalmente su riviste, attirando l'attenzione di Zanzotto, Raboni e Pasolini. Nel 1963 pubblicò su "Il Menabò" ventiquattro poesie. L'anno successivo uscì la sua raccolta di poesie, Variazioni belliche (Garzanti) e nel 1967 la raccolta Serie Ospedaliera (Il Saggiatore). Seguirono Documento nel 1976 (Garzanti) e Primi scritti nel 1980 (Guanda). Nel 1981 uscì Impromptu (San Marco dei Giustiniani), un lungo poema diviso in tredici sezioni, e nel 1983 Appunti sparsi e persi (Aelia Laelia), scritti tra il 1952 e il 1963. Nel 1985 fu pubblicata La libellula (SE), nel 1989 Sonno-Sleep (Rossi e Spera) cui seguì, nel 1992, Sleep. Poesie in inglese (Garzanti). Le sue poesie sono state raccolte nel Meridiano L'opera poetica, a cura di S. Giovannuzzi, con la collaborazione per gli apparati critici di F. Carbognin, C. Carpita, S. De March, G. Palli Baroni, E. Tandello, introduzione di E. Tandello (Mondadori, 2012). Molti dei suoi racconti in prosa furono pubblicati con il titolo Diario ottuso (IBN). Suoi saggi sono stati raccolti nel volume Una scrittura plurale. Saggi e interventi critici (Interlinea, 2004). È rimasta una figura di scrittrice unica per il suo plurilinguismo e per il tentativo di fondere l'uso della lingua con l'universalismo della musica. Ha vissuto gli ultimi anni della sua vita a Roma, nella sua casa a Via del Corallo, dove è morta suicida l'11 febbraio 1996 per cause connesse ad una grave depressione.