Per B…

da | Dic 3, 2022

I piccoli aeroplani di carta che tu
fai, volano nel crepuscolo, si perdono
come farfalle notturne nell’aria
che s’oscura, non torneranno più.

Così i nostri giorni, ma un abisso
meno dolce li accoglie
di questa valle silente di foglie
morte e d’acque autunnali

dove posano le loro stanche ali
i tuoi fragili alianti.

La poesia di Attilio Bertolucci (San Lazzaro, Parma, 1911 - Roma, 2000) è il risultato di una felice contaminazione tra eredità ermetica e capacità di tradurre ogni astratta eleganza in un discorso poetico naturale. Tra le sue opere principali occorre segnalare Sirio (1929), Capanna indiana (1951), Viaggio d'inverno (1971) e il romanzo in versi La camera da letto (I, 1984; II, 1988). Dopo aver raccolto la sua produzione in un volume (Le poesie, 1990; II ed. ampliata 1998), ha pubblicato, riunendo testi recenti e liriche di antica data, due nuovi libri di poesia, Verso le sorgenti del Cinghio (1993) e La lucertola di Casarola (1997), dai titoli suggestivamente evocativi di luoghi e paesaggi dell'infanzia. Non meno significativi, altri volumi pubblicati nel corso degli anni Novanta: la raccolta di scritti saggistici Aritmie (1991); il carteggio con V. Sereni, Una lunga amicizia: lettere 1938-1982 (a cura di G. Palli Baroni, 1994); e All'improvviso ricordando (1997), un libro di "conversazioni" con P. Lagazzi. A cura dello stesso Lagazzi e di G. Palli Baroni è quindi apparso un volume di Opere (1997), comprendente poesie, traduzioni e saggi. La raccolta saggistica Ho rubato due versi a Baudelaire: prose e divagazioni (a cura di G. Palli Baroni, 2000), è apparsa poco prima della sua morte, mentre a cura di S. Trasi è stata pubblicata postuma, nel 2011, la raccolta di scritti La consolazione della pittura. Scritti sull'arte.