Il grande amico

da | Ott 9, 2022

Un grande amico che sorga alto su me
E tutto porti me nella sua luce,
che largo rida ove io sorrida appena
e forte ami ove io accenni a invaghirmi…

Ma volano gli anni, e solo calmo è l’occhio che antivede
perdente al suo riapparire
lo scafo che passava primo al ponte.
Conosce i messaggeri della sorte,
può chiamarli per nome. È il soldato presago.
Non pareva il mattino nato ad altro?
E l’ala dei tigli
e l’erta che improvvisa in verde ombrìa si smarriva
non portavano ad altro?
Ma in terra di colpo nemica al punto atteso
si arroventa la quota.
Come lo scolaro attardato
– né più dalla minaccia della porta
sbarrata fiori e ali lo divagano –
io lo seguo, sono nella sua ombra.
Un disincantato soldato.
Uno spaurito scolaro…

(da “Gli strumenti umani”, 1965)

Vittorio Sereni (Luino, 1913 - Milano, 1983) visse dal 1932 a Milano, e si laurearò in Estetica con Banfi (1936). Dopo aver insegnato nei licei (1937-1940), collaborò a "Corrente". Chiamato alle armi nel 1939, viene congedato nel settembre 1940 e richiamato nel 1941; fatto prigioniero nel 1943 in Sicilia, viene trasportato in Nord Africa (Algeria e Marocco), dove rimane prigioniero sino al luglio 1945. Riprende l'insegnamento (1948-52) a Milano. Viene poi assunto in Pirelli, all'Ufficio stampa e propaganda, dove rimane sino al 1958, quando passa alla direzione editoriale della Mondadori. La sua poesia prende le mosse dall'ermetismo, distinguendosi fin dall'esordio (Frontiera, 1941; edizione accresciuta Poesie,1942; edizione definitiva Frontiera, 1966) per un dettato sobrio e disincantato. Indicato da Luciano Anceschi (nell'antologia da lui curata La linea lombarda, 1952) come capostipite della variante lombarda del novecentismo poetico. Le sue raccolte più importanti (Diario d'Algeria, 1947, edizione accresciuta 1966; Gli strumenti umani, 1965; Stella variabile, 1979, edizione definitiva 1981) si legano ai momenti salienti della propria vicenda umana, dalle esperienze di guerra e di prigionia agli anni dello sviluppo economico, vissuti con severo distacco critico (esemplare la polemica in versi con Fortini in Un posto di vacanza). Critico (Letture preliminari, 1973) e traduttore (Il musicante di Saint-Merry, 1981), Sereni scrisse anche prose che sono in stretto rapporto con la sua poesia (Gli immediati dintorni, 1962, edizione accresciuta Gli immediati dintorni primi e secondi, post., 1983; L'opzione e allegati, 1964, poi in Il sabato tedesco, 1980; Senza l'onore delle armi, post., 1987). Postumi sono inoltre usciti la raccolta Tutte le poesie (1986), l'edizione critica delle Poesie (a cura di Dante Isella, 1995) e volumi di lettere, tra cui il carteggio con Attilio Bertolucci (Una lunga amicizia. Lettere 1938-1982, 1994). La sua poesia è la più alta del secondo Novecento.